martedì 20 settembre 2011

Arrestato in Libia il generale lealista che comandava i mercenari. Stava tentando di fuggire dall'oasi di Sabhaa

L'oasi di Sabha, ultimo baluardo gheddaffiano
BENGASI - Le milizie del Consiglio Nazionale Transitorio hanno catturato nel deserto della Cirenaica sud-orientale il generale lealista Belqassem al-Abaj, gia' capo dei servizi d'intelligence del regime di Muammar Gheddafi per la regione di Cufra: lo ha annunciato un portavoce della brigata insurrezionale 'Desert Shield', Mohammed Wardugu, secondo cui l'alto ufficiale e' stato bloccato insieme alla sua famiglia a un centinaio di chilometri dall'oasi di Sabha, 600 chilometri a sud-est di Tripoli. Stavano tentando di fuggire a bordo di cinque fuoristrada. Abaaj, ricercato da tempo dal Cnt, era il comandante delle forze mercenarie nella Libia meridionale. Ieri i ribelli avevano rivendicato la conquista di parte della stessa Sabha, affermando di aver preso il controllo dell'aeroporto e della fortezza, costruita in epoca coloniale italiana. Wardugu lo ha confermato, anche se ha ammesso che combattimenti sono tuttora in corso in alcuni quartieri della citta', insieme a Sirte e a Bani Walid una delle pochissime roccheforti rimaste nelle mani dei seguaci di Gheddafi. Sabha ha notevole importanza strategica, giacche' si tratta di uno snodo fondamentale per raggiungere il Niger, dove sono gia' riparati diversi esponenti del vecchio regime libico,compreso il terzogenito del Colonnello, al-Saadi, noto in Italia per una breve quanto fallimentare carriera calcistica in serie A. 

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