Jean Claude Juncher |
BRUXELLES - "A Renzi dico che non sono il capo di una banda di burocrati: sono il presidente della Commissione Ue, istituzione che merita rispetto, non meno legittimata dei governi". Così Jean Claude Juncker risponde ad una domanda del capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber in merito alle parole di Renzi a margine dell'ultimo Consiglio europeo. Il giudizio della Commissione europea, che la scorsa settimana ha dato un primo via libera alla legge di stabilita', sarebbe stato "completamente diverso", secondo Juncker, se, come dice Renzi, fosse dominata dai burocrati. "Se Barroso avesse ascoltato solo i burocrati, i conti dell'Italia sarebbero stati trattati in modo completamente diverso".
Intanto la Commissione Ue rivede al ribasso le stime di crescita dell'Italia: -0,4% nel 2014, con una "tiepida ripresa" nel 2015 stimata a 0,6% e dovuta all'"accelerazione della domanda esterna". Eventuali "rischi al ribasso sono legati all'ulteriore slittamento della domanda esterna", si legge nelle stime autunnali di Bruxelles."Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo, il debito italiano è sceso a 127,9%", ma "il surplus primario è ancora insufficiente a tagliarne la crescita nel 2014, a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della p.a.", e quindi sale a 132,2% per raggiungere il "picco" nel 2015 a 133,8%.
La Commissione rivede POI al rialzo il deficit italiano che sale al 3% nel 2014, e scende a 2,7% nel 2015 "dopo aver incorporato la legge di stabilità e le misure addizionali annunciate il 27 ottobre, e sostenuto dal calo della spesa per interessi". Quello strutturale sale a 0,9% nel 2014, per scendere a 0,8% nel 2015 e salire all'1% nel 2016.
La Commissione rivede POI al rialzo il deficit italiano che sale al 3% nel 2014, e scende a 2,7% nel 2015 "dopo aver incorporato la legge di stabilità e le misure addizionali annunciate il 27 ottobre, e sostenuto dal calo della spesa per interessi". Quello strutturale sale a 0,9% nel 2014, per scendere a 0,8% nel 2015 e salire all'1% nel 2016.
Il tasso di disoccupazione italiano "resta elevato ai suoi livelli storici" e si riflette "nell'attività economica depressa": scrive sempre la Commissione Ue nelle stime economiche autunnali, che prevedono una disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015.
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