martedì 15 aprile 2014

Incontro a sorpresa Renzi-Berlusconi, l'accordo tiene

ROMA - Incontro a sorpresa ieri sera alle 21 a Palazzo Chigi tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi Al centro del "vertice" la riforma del Senato e della legge elettorale. Alla riunione, durata quasi due ore e mezza, erano presenti anche Gianni Letta e Denis Verdini. Via libera alla riforma del Senato e del Titolo V entro il 25 maggio, a seguire l'approvazione della legge elettorale "Italicum". Sarebbe questo il calendario concordato tra i due leader. Chiusa la prima parte della difficile partita delle nomine, Matteo Renzi stringe i tempi e, a sorpresa, incontra quindi Silvio Berlusconi. Lo accoglie a cena a Palazzo Chigi un minuto dopo il comunicato del Governo che annuncia le nomine che rivoluzionano i vertici delle partecipate pubbliche.
Il premier aveva colto i segnali di "nervosismo" del leader di Forza Italia, alla vigilia della possibile decisione del tribunale di Milano sull'esecuzione della sua pena. E gli ha aperto le porte del palazzo del governo, con l'obiettivo di mettere in sicurezza il cammino di riforme condivise, costruito con pazienza negli ultimi mesi. L'incontro era in cantiere da giorni. Berlusconi aveva sentito Renzi al telefono lunedì scorso e, nel rassicurare il premier sul suo intento di tener fede al patto del Nazareno, aveva auspicato un colloquio di persona, per "mettere a punto le procedure e i dettagli per la modifica del Senato e per i tempi dei percorsi parlamentari, che non facevano parte dell'accordo".
Alle 21 il leader di FI varca il portone di Palazzo Chigi accompagnato da Gianni Letta e Denis Verdini, i due mediatori al lavoro per tenere in piedi il patto del Nazareno, nonostante i mal di pancia che emergono da FI per come la riforma del Senato è stata scritta dal governo. Con Renzi c'è il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. Graziano Delrio, che, impegnato in un'intervista a Porta a porta, spiega: "E' giusto per il bene del Paese che i leader si parlino e che continuino a parlarsi costantemente sul tema delle riforme. Tutti abbiamo notato un certo nervosismo negli ultimi giorni da parte di Berlusconi", c'era "la necessità di continuare a parlarsi per un cammino che fa bene all'Italia". 
Non solo di riforme, riferiscono, ma anche delle misure economiche del governo si è parlato probabilmente nell'incontro. E più in generale del dialogo che si intende mantenere aperto tra Pd e Forza Italia fino alle europee. Alla vigilia della possibile decisione del tribunale di Milano sul suo affidamento in prova ai servizi sociali, Berlusconi avrebbe anche confidato a Renzi le sue preoccupazioni circa la propria agibilità politica e la impossibilità di esercitare a pieno il suo ruolo di leader del principale partito di centrodestra, alla vigilia di elezioni importanti. 
 Di ritorno a Palazzo Grazioli, quando sono ormai passate le 23.30, Berlusconi telefona a una cena di raccolta fondi: "Io ci sono - dice - . Avanti con Forza Italia vinciamo le elezioni". Poi un accenno al rapporto con il giovane presidente del Consiglio, per il quale non ha mai nascosto le sue simpatie: "Il patto è solido. C'è un ottimo rapporto personale".

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