giovedì 20 febbraio 2014

Renzi alla sede Pd, Alfano mette paletti, Mds tra attacchi e imbarazzi

ROMA - Prima giornata di riflessione per il premier incaricato Matteo Renzi. Dopo il colloquio di quasi due ore con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano , di ieri sera, oggi il segretario del Pd lavorera' alla redazione del programma che lunedi' illustrera' in aula alla Camera insieme alla squadra di governo. Intanto Renzi, ha lasciato poco prima delle 11 l'hotel romano che lo ospita e si è recato a piedi alla sede del Pd di Santa Maria delle Fratte. Renzi è stato accompagnato dal consueto 'corteo' di fotografi e si è concesso a strette di mano e fotografie con chi lo ha incrociato durante il cammino.
Streaming Renzi-Grillo scuote M5s -  "Fuoco amico": così il blog di Beppe Grillo definisce in un post (firmato da Antonio Noziglia, Genova) le critiche rivolte al leader da un gruppo di senatori del movimento (Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Luis Alberto Orellana) dopo l'incontro con Renzi. "4 senatori del M5S manifestano perplessità circa il metodo usato da Grillo nel corso del confronto in streaming con un certo Renzi. Chi sono questi 4 senatori? Quanto consenso hanno portato al M5S tutti insieme? Le televisioni di stato - si legge nel post - riportano lo streaming con tagli mirati ad oscurare la pietosa difficoltà in cui si è trovato il citato Renzi per tutta la durata del confronto. Perché questi 4 signori non denunciano questo comportamento scorretto, lesivo del diritto ad una informazione corretta e lesivo pure della dignità di coloro che conducono certe trasmissioni?".
La sfida di Alfano a Renzi e al PD - Uno dei nodi che ha difronte Renzi e' il rapporto con Angelino Alfano e Ndc. Ed e' stato proprio l'ex vice premier stamani ad aprire la giornata di dichiarazioni dopo la riunione con i gruppo di Senato e Camera del suo partito: "Abbiamo già il foglio Excel pronto, con l'indicazione precisa delle nostre priorità, i tempi di realizzazione e il responsabile degli obiettivi" ha detto Alfano. "A noi interessa mettere a punto un programma chiaro che preveda meno tasse sulle famiglie, sulle imprese, sui lavoratori" ha sottolineato dicendo 'no' di Ncd a un ministro dell'Economia"particolarmente affezionato alle tasse", perché "la vera priorità in questo momento è la diminuzione delle tasse". "Oggi penso sia un giorno importante per capire dalla parte di Renzi e dalla parte del Pd se le nostre proposte programmatiche possano giocare da protagoniste nell'ambito del contratto di governo" ha riflettuto Alfano. "Abbiamo detto alcuni no molto chiari, che riguardano sia il programma sia l'assetto di governo: no alla patrimoniale, no ad un giustizialista alla Giustizia, non vogliamo all'Economia qualcuno particolarmente affezionato alle tasse" ha aggiunto. Altra questione e' la riforma della legge elettorale. "Per rendere credibile che davvero togliamo il Senato così come è - ha detto Alfano -  sarà indispensabile approvare una norma che attribuisca alla legge elettorale un vigore, una sua immediata applicabilità appena concluso il cammino delle riforme". "Noi crediamo ad un governo che abbia davvero una straordinaria capacità riformatrice, perché questa si sprigioni, non si può campare 6, 7, 10 mesi. Questa era la prospettiva del governo precedente", aggiunge Alfano rimarcando che per dare un'impronta fortemente riformatrice al nuovo esecutivo "dobbiamo avere un po' di tempo a disposizione e per avere questo tempo a disposizione non si può giocherellare dicendo 'facciamo la legge elettorale e andiamo al voto'". Con una legge elettorale non legata al cammino delLe riforme, conclude Alfano, si dirà: "Approvano la legge elettorale per andare al voto e le riforme le annunciano ma non le faranno e quindi fanno finta".
Brunetta 'contro' Napolitano - Sul colloquio tra Renzi e Napolitano e' arrivato stani il commento di Renato Brunetta di Forza Italia. "Le due ore di colloquio tra Renzi e Napolitano testimoniano l'invasività del Quirinale nella costruzione del governo. Hanno parlato per due ore di nomine di governo. Il Quirinale torni alla Costituzione". Lo ha detto Renato Brunetta intervistato da Radio Anch'io.

L'attacco dei 5 Stelle a Renzi - "Finora i renziani in Parlamento ci sono costati 10 miliardi di euro votando provvedimenti-porcate". Lo ha detto Luigi Di Maio (M5s) alla Telefonata di Canale 5. "Ieri abbiamo detto a Matteo Renzi quello che pensavamo - ha aggiunto il vicepresidente della Camera - senza fronzoli e ipocrisie. La verità è che il presidente del Consiglio incaricato è un burattino nelle mani di lobby finanziarie come quella di De Benedetti. Renzi nella sua vita non ha mai fatto quello che ha promesso ai cittadini".

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