Priebke durante il processo |
"Il suo ultimo lascito - scrive Giachini in una nota - è una intervista scritta e un video, testamento umano e politico". Eppure lui non ha mai avuto una parola di pentimento per il proprio passato, mai un'espressione di comprensione per le vittime o le loro famiglie: per cento anni anni Erich Priebke è rimasto fedele a se stesso, ed a quello che ha fatto. Cioè: aver partecipato al massacro delle Fosse Ardeatine, aver partecipato fin dai suoi inizi alla campagna di soppressione fisica degli oppositori politici del nazismo voluta da Adolf Hitler in Germania, averla proseguita in Italia fino al giorno stesso dell'arrivo degli americani a Roma il 4 giugno 1944. In effetti nell'intervista crilasciato in occasione dei suoi 100 anni e che l'avvocato Paolo Giachini ha reso pubblicail boia delle Ardeatine non rinnega il passato ma lo conferma: "E' il mio modo di vedere il mondo". E lo sterminio degli ebrei nelle camere a gas? "Mai vista una, solo quella costruita dagli americani a Dachau".
Priebke è morto proprio nel giorno in cui in Vaticano il Papa ha ricordato il 70°anniversario della deportazione degli ebrei di Roma (avvenuto il 16 ottobre 1943) e ricevuto il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni con una delegazione della Comunità ebraica di Roma.
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