MILANO - Avvicinava le sue vittime in sella ad una vecchia bicicletta le violentava e poi le rapinava. A denunciare lo stupratore che agiva in diverse zone di Milano sono state 22 donne. I pm, durante il processo, alla fine della requisitoria dell'udienza preliminare, hanno chiesto di sommare le pene delle singole aggressioni per un totale di 122 anni di carcere. Scelta insolita visto che il massimo della pena potrà essere al massimo 30 anni.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, "a destare attenzione è il segnale che la procura con i pm Cristiana Roveda e Gianluca Prisco, prova a dare nel processo a Sameh el Melegy, 29enne egiziano arrestato l'anno scorso e ora imputato di violenze sessuali a 22 donne aggredite per strada nei posti più disparati (San Babila, piazza Duomo, le vicinanze del tribunale, Porta genova, Ticinese, via Imperia, viale Romolo, via Nervesa, via Boncompagni, la metropolitana a San Donato)".
I pm hanno chiesto di escludere che le violenze con rapina siano inquadrate in un "unico disegno criminoso" e hanno proposto al giudice di negare la "continuazione" tra i reati e farne invece il cumulo aritmetico. Si è arrivati così ai teorici 122 anni di carcere. Ma tra pochi giorni, al momento della sentenza per l'imputato, il tetto massimo dei 30 anni scenderà già a 20 perché, scegliendo il rito abbreviato, avrà per legge il diritto a uno sconto di un terzo della pena.
Nessun commento:
Posta un commento