MOSCA - I vigili del fuoco al lavoro all'esterno dell'ospedale in fiamme (Ria Novosti) |
MOSCA - Trentotto persone sono morte nell'incendio scoppiato alle 2 di notte (ore 4 in Italia) di un ospedale psichiatrico alle porte di Mosca, nel villaggio di Ramensky. Lo ha reso noto un funzionario del ministero della Salute. Sul rogo gli investigatori hanno aperto un'inchiesta per violazione delle norme di sicurezza: l'ipotesi più probabile è quella di un corto circuito, ma non si esclude né il gesto doloso né il motivo accidentale, come un mozzicone di sigaretta lasciato acceso.
Una fonte della polizia ha riferito che gran parte dei pazienti sarebbero morti nei loro letti inalando il fumo. Secondo le prime informazioni diffuse, tra le vittime ci sarebbero anche due medici.
"Tre persone sono sopravvissute: una infermiera ha portato fuori dall'edificio in fiamme due pazienti", ha spiegato il portavoce del ministero Oleg Salagay. Dodici corpi sono già stati ritrovati dai soccorritori, ma le ricerche sono ostacolate da una fitta coltre di fumo. Le fiamme nel frattempo sono state domate.
Il governatore ad interim Andrei Vorobiov ha annunciato per sabato un giornata di lutto nella regione di Mosca.
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