MILANO - I giudici della corte d'appello di Milano hanno respinto l'istanza di rinvio per legittimo impedimento del processo Mediaset avanzata dai difensori di Silvio Berlusconi. Il processo va quindi avanti con la requisitoria. "Pesanti intromissioni nella campagna elettorale" è l'immediata reazione di Niccolò Ghedini, uno dei legali del leader del Pdl.
"Questo processo ha una strada segnata che passa attraverso la conferma della decisione del tribunale e riteniamo che questa ordinanza vada al di là della leale collaborazione e impedisca al cittadino Silvio Berlusconi di poter essere al pari con i suoi contendenti". Questo il commento di Niccolò Ghedini in aula che ha aspramente criticato la decisione dei giudici di non sospendere il processo Mediaset.
I difensori di Silvio Berlusconi hanno quindi abbandonato l'aula nominando un sostituto. "Quest'ordinanza è l'imperio dell'unica istituzione che voi riconoscete, che è la magistratura. Oggi voi avete decretato l'inutilità della nostra presenza in aula", ha tuonato Ghedini.
La corte, secondo Ghedini, con tale ordinanza ha anche "disatteso la volontà dell'imputato di essere presente in aula". E non solo: secondo il difensore, il provvedimento ha "anche decretato l'inutilità" della presenza dei due difensori del leader Pdl. In primo grado Silvio Berlusconi era stato condannato a quattro anni di carcere. E a dire del legale, il processo di appello non potrà che confermare questa decisione. Inoltre, Ghedini ha sottolineato che andando avanti nel processo ci sarà la requisitoria e che ciò avrà "un rilievo mediatico".
Il difensore più volte ha affermato, rivolgendosi alla corte: "Si invoca la leale collaborazione ma voi la negate, perché si pretende che il cittadino Berlusconi, che è capo della coalizione, rinunci a fare la campagna elettorale". Per il legale-parlamentare ciò è dovuto ad una "pervicace volontà" di celebrare il processo anche in appello in tempi rapidi. Cosa che, a suo avviso, "ha un'unica ragione e cioè il timore della prescrizione che cadrà nel giugno 2013".
La Corte ha poi rinviato l'udienza all'8 febbraio prossimo. Salta così la prevista requisitoria del pg Laura Bertolè Viale. I giudici hanno motivato il rinvio con la necessita' di concedere tempo ai legali di Berlusconi, Ghedini e Longo, per consultare il loro assistito e decidere sull'eventuale rinuncia al mandato difensivo e hanno sospeso fino a quella data la prescrizione.
La Corte d'Appello ha anche allungato il calendario del processo fissando quattro udienze a marzo (2,9,16 e 23, tutti sabati).
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