ANCONA - Cure mediche miracolose a base di acque dei santuari di Lourdes e Fatima a pazienti affetti da patologie anche gravi. Tutto falso ovviamente. Per questo motivo una biologa e altre 38 persone sono state denunciate dai carabinieri del Nas ad Ancona, Milano, Venezia e Bari. L'accusa è associazione per delinquere, truffa, lesioni, esercizio abusivo della professione.
L'operazione "Acque bianche" è stata coordinata dalla procura della Repubblica di Ancona, che ha emesso provvedimenti di perquisizione e sequestro a carico di quattro persone. Al centro del raggiro, lo studio che la biologa aveva aperto nel capoluogo marchigiano, con referenti in varie citta' d'Italia. Esercitando abusivamente la professione medica, gli indagati assicuravano dietro compenso la 'guarigione' dei malati, spesso spingendoli ad abbandonare le terapie tradizionali per affidarsi alle acque delle fonti dei due principali santuari mariani, e di quelli di Medjugorie, San Damiano, Montichiari.
Con pubblicità online e un fitto passaparola, il gruppo si presentava come un team qualificato di biologi e fisici che aveva messo a punto una tecnica innovativa per 'riarmonizzare la materia' attraverso le presunte 'frequenze' sprigionate dalle acque 'benedette'. Mescolando religione, superstizione e astrologia, i terapeuti approfittavano dello stato di prostrazione dei malati per reclutarli attraverso dei corsi a pagamento come 'adepti' della nuova medicina.
Con pubblicità online e un fitto passaparola, il gruppo si presentava come un team qualificato di biologi e fisici che aveva messo a punto una tecnica innovativa per 'riarmonizzare la materia' attraverso le presunte 'frequenze' sprigionate dalle acque 'benedette'. Mescolando religione, superstizione e astrologia, i terapeuti approfittavano dello stato di prostrazione dei malati per reclutarli attraverso dei corsi a pagamento come 'adepti' della nuova medicina.
L'accusa ipotizza anche il reato di immissione in commercio di sostanze vantanti proprietà terapeutiche ma senza autorizzazione ministeriale.
E’ lo studio Giba di Numana (Ancona), della dottoressa Enza Maria Ciccolo, 71 anni, una laurea in biologia a Pisa e studi a Lione, nella 'Scuola di Auriclomedicina del prof. Paul Nogier', il centro delle Acque a Luce Bianca, il proytagonista della “metodologia innovativa per il risanamento e il riequilibrio dell’uomo e dell’ambiente, la tecnica idrofrequenziale, regolarmente brevettata”, come si legge nel sito internet dedicato, che secondo la procura di Ancona e i carabinieri del Nas avrebbe illuso almeno 500 malati di poter guarire con pozioni a base di semplice acqua del rubinetto. Flaconcini le cui gocce sarebbero “di protezione e aiuto anche per guarire dalla polmonite della Sars”. Nell’home page del sito Giba si spiega che “per dare aiuto alla nostra terra in un momento così particolare” è necessario “riabilitare e stabilizzare la nostra alleanza con gli Angeli di Dio, ed essere coscienti che il nostro mentale sia pieno di virtù”. L’aiuto degli Angeli di Dio “riporta in noi delle potenzialità originarie che si sono spente sempre più nell’alleanza con gli angeli caduti, matrimonio che ha generato nei millenni i nostri demoni, figli 'geneticamente modificatì”. Lo studio e l'utilizzo delle Acque che scaturiscono dai luoghi sacri “naturalmente informate di Amore di Luce”, può “sciogliere in noi l’antico matrimonio realizzando la nuova genesi”.
Ai pazienti, veniva spiegato che “la malattia non attende un rimedio dall’esterno, ma una comprensione profonda, dalla quale scaturisce la possibilità di una guarigione di tutti i piani dell’essere, attraverso una risonanza che ciascun malato trova con frequenze di luce che gli sono necessarie e che un’Acqua gli conduce”. Quest’acqua “agisce su di noi come su ogni organismo vivente, e ricollega l’uomo al suo ambiente, riconducendolo a Dio”.
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