NAPOLI - Si aggrava il bilancio della sparatoria alla periferia di Napoli, che è ora di 4 morti e 5 feriti, secondo quanto riferito dalla polizia.
A sparare è stato il 48 enne Giulio Murolo, incensurato,infermiere nell'ospedale Cardarelli e alla fine catturato dalla polizia. Appassionato di caccia, avrebbe usato un fucile a pompa. L'uomo ha ucciso la moglie in casa con una pistola a pompa, poi il fratello e infine ha freddato due vicini intervenuti sul pianerottolo. Si è barricato in casa e ha sparato dal balcone, prima della resa. Tra le persone uccise, oltre alla moglie,secondo testimonianze incrociate dei residenti, il fratello dell'uomo, la cognata ed un capitano della polizia municipale, Francesco Bruner. Lo si apprende dal comandante della Polizia municipale, Ciro Esposito. ''Era libero dal servizio quando ha visto un collega ferito ed è stato colpito mentre lo soccorreva''. Il vigile urbano ferito nella sparatoria è ricoverato all'ospedale San Giovanni Bosco.
I feriti sono due poliziotti, l'agente della Municipale, un carabiniere (ferito a una mano, in modo leggero) e un ragazzo che passava in motorino, tutti in ospedale. Ancora da ricostruire la dinamica. All'origine della sparatoria vi sarebbe stato un futile motivo, ossia una lite per un filo steso per il bucato, innestato su vecchi dissapori per questioni di interesse tra Murolo e il fratello.
"E' stata una sequenza di colpi violentissima". Un testimone oculare, Luigi Mele, titolare di un negozio di ortopedia, racconta quanto accaduto nel primo pomeriggio al civico 41 di via Miano a Capodimonte (e non via Napoli come si era appreso in un primo momento).
"Erano le 15.15 quando abbiamo sentito le detonazioni. Tante, almeno una quindicina. Inizialmente - spiega Mele - ho pensato che potesse essere una fiction, perché ieri a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l'uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all'impazzata. Ho abbassato la saracinesca come hanno fatto tutti gli altri commercianti e sono scappato. Poi ho cominciato a telefonare ai miei figli e a tutti quelli che conoscevo per dire loro di non avvicinarsi alla zona".
I feriti sono due poliziotti, l'agente della Municipale, un carabiniere (ferito a una mano, in modo leggero) e un ragazzo che passava in motorino, tutti in ospedale. Ancora da ricostruire la dinamica. All'origine della sparatoria vi sarebbe stato un futile motivo, ossia una lite per un filo steso per il bucato, innestato su vecchi dissapori per questioni di interesse tra Murolo e il fratello.
"E' stata una sequenza di colpi violentissima". Un testimone oculare, Luigi Mele, titolare di un negozio di ortopedia, racconta quanto accaduto nel primo pomeriggio al civico 41 di via Miano a Capodimonte (e non via Napoli come si era appreso in un primo momento).
"Erano le 15.15 quando abbiamo sentito le detonazioni. Tante, almeno una quindicina. Inizialmente - spiega Mele - ho pensato che potesse essere una fiction, perché ieri a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l'uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all'impazzata. Ho abbassato la saracinesca come hanno fatto tutti gli altri commercianti e sono scappato. Poi ho cominciato a telefonare ai miei figli e a tutti quelli che conoscevo per dire loro di non avvicinarsi alla zona".
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