BARI, 21 maggio - E' in corso dall'alba un'operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Bari che stanno eseguendo un decreto di sequestro beni per un valore di 50 milioni di euro, emesso dal locale Tribunale, a carico di Giuseppe Cassone, un imprenditore 68enne di Gravina in Puglia (Bari) con precedenti penali per truffa, bancarotta fraudolenta e falso. I militari stanno sequestrando sei società che si occupano di produzione, commercializzazione e installazione di slot machine e videogiochi, tre società di servizi, un albergo, un ristorante, 12 appartamenti, quattro ville, otto locali commerciali, 14 automezzi e 38 conti correnti. Le indagini dei militari del Reparto operativo hanno fatto emergereun'evidente sproporzione tra il patrimonio accumulato dall'imprenditore e il reddito dichiarato che, secondo i parametri Istat, non sarebbe bastato nemmeno a mantenere la propria famiglia. E' stato inoltre documentato che la costituzione e la gestione delle molteplici società riconducibili all'imprenditori erano intestate a familiari o a soggetti che fungevano da prestanome, di fatto realizzandosi una sorta di monopolio nell'area delle Murge.
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giovedì 21 maggio 2015
Imprenditore di videoogiochi evadeva le tasse a GRAVINA (Bari), sequestrati beni per 50 milioni
BARI, 21 maggio - E' in corso dall'alba un'operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Bari che stanno eseguendo un decreto di sequestro beni per un valore di 50 milioni di euro, emesso dal locale Tribunale, a carico di Giuseppe Cassone, un imprenditore 68enne di Gravina in Puglia (Bari) con precedenti penali per truffa, bancarotta fraudolenta e falso. I militari stanno sequestrando sei società che si occupano di produzione, commercializzazione e installazione di slot machine e videogiochi, tre società di servizi, un albergo, un ristorante, 12 appartamenti, quattro ville, otto locali commerciali, 14 automezzi e 38 conti correnti. Le indagini dei militari del Reparto operativo hanno fatto emergereun'evidente sproporzione tra il patrimonio accumulato dall'imprenditore e il reddito dichiarato che, secondo i parametri Istat, non sarebbe bastato nemmeno a mantenere la propria famiglia. E' stato inoltre documentato che la costituzione e la gestione delle molteplici società riconducibili all'imprenditori erano intestate a familiari o a soggetti che fungevano da prestanome, di fatto realizzandosi una sorta di monopolio nell'area delle Murge.
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