ROMA, 11maggio - Il trentenne romano fermato ieri ha confessato, dopo essere stato ascoltato per ore in questura, lo stupro della tassista avvenuto venerdì mattina in una strada periferica della Capitale. Si chiama Simone Borgese, 30 anni, con precedenti per furto. L' uomo lavora come cameriere a chiamata. "E' stato un raptus", avrebbe detto. Bloccato dagli agenti della Squadra Mobile in zona Pineta Sacchetti, ha fornito un racconto dettagliato dei fatti. E' parso prostrato ma lucido. E non si è più fermato, per circa quattro ore ha raccontato cosa fosse accaduto in quella stradina di periferia. Mentre il magistrato continuava a chiedergli altri dettagli, gli agenti della squadra mobile avevano già mostrato le foto segnaletiche del ”sospetto” alla vittima dell'abuso.
La tassista non ha avuto dubbi: «E' lui». Simone Borgese ha confessato subito, quasi in lacrime: «Pensi che volevo prendere l'autobus». L'uomo, 30 anni, ha precedenti per furto di carburante, dice anche di avere una denuncia per maltrattamenti in famiglia da parte dell'ex moglie, ma dall'archivio del Viminale non risulta. Una bambina di 7 anni e un lavoro da cameriere "a chiamata" nei ristoranti. Adesso è accusato di violenza sessuale, rapina e lesioni.
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