KABUL, 2 maggio - Una giovane sposa afghana della provincia sud-orientale di Ghazni si è salvata da un tentativo di decapitazione messo in atto giorni fa dalla suocera e ora sta riprendendosi in un ospedale di Kabul. Lo riferisce l'emittente Tolo Tv. La donna, la 25enne Gul Sima, aveva invano denunciato in passato le violenze subite da parte dei parenti del marito nei primi quattro mesi di matrimonio.
Ricoverata in coma e in rianimazione nell'ospedale Ibn-e-Sina della capitale afghana, la vittima ora sta meglio e ha potuto raccontare, con la voce ancora insicura per la grave ferita subita alla gola, di essere stata picchiata e torturata dai famigliari acquisiti.
Fra le sevizie subite la 25enne ha raccontato di essere stata costretta "a ingerire dei chiodi". Esami radiologici realizzati dai medici dell'ospedale hanno confermato questo particolare.
La ragazza ha quindi raccontato il tentato omicidio da parte della suocera: "Mia suocera è venuta con un coltello nella mia camera da letto e ha cominciato a tagliarmi la gola. Io ho gridato e lei è fuggita". Il fratello della vittima, Bahadur, ha riferito da parte sua che il marito di Gul è stato arrestato. "Questo va bene - ha aggiunto - ma adesso noi vogliamo che la giustizia le conceda immediatamente il divorzio".
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