martedì 2 aprile 2013

Bolzano: non si trova il quarto alpinista scomparso sotto la valanga sull’Ortles

BOLZANO - La Val Rosim, luogo della tragedia

BOLZANO - Non è stato ancora trovato il quarto alpinista travolto ieri dalla valanga che si è staccata nel primo pomeriggio  sull'Ortles causando  tre morti già recuperati. Il mondo dell'alpinismo trentino piange Mauro Giovanazzi, 49 anni, di Povo, guida alpina, maestro di sci, forte alpinista e istruttore del Liceo scientifico professioni del turismo di montagna dell'Istituto don Guetti di Tione. L'altra vittima è Marco Gius, 59 anni, originario di Bolzano ma residente a Trento, titolare del negozio biologico «L'origine» di via Giovanni a Prato. Nella tragedia ha perso la vita anche Volker Klar, 41 anni, di Monaco di Baviera. 
Mauro Giovanazzi e Marco Gius
Erano circa le 13.10 quando la valanga si è staccata una cinquantina di metri sotto Punta Beltovo di Fuori (3.214 metri), nel gruppo dell'Ortles travolgendo i tre sciatori e lasciando miracolosamente incolumi decine di altre persone, che sono state solo lambite dalla slavina o hanno fatto in tempo a buttarsi di lato.
Il tracciato della Val Beltovo, verso la Val Rosim, una classica per chi fa scialpinismo, era stato scelto proprio perché considerato sicuro. Una precauzione che, purtroppo, non è bastata a evitare la valanga mortale.
Giovanazzi stava scendendo insieme a sei studenti del quinto anno del Liceo scientifico per le professioni del turismo di montagna di Tione, impegnati in uno stage di alpinismo che avrebbe dovuto durare fino a domani. Con lui in quel momento c'erano sei ragazzi e gli altri due istruttori, le guide alpine Antonio Bonet e Marco Bozzetta. La valanga, del fronte di una sessantina di metri e scesa per almeno 600 metri, ha travolto Giovanazzi, un po' staccato rispetto al resto del gruppo. Stessa sorte è toccata a Gius, che invece stava tornando a valle insieme ai figli, Elia e Matteo (la moglie, invece, faceva una passeggiata). Poche decine di metri e avrebbero raggiunto gli impianti di Solda. Sia Giovanazzi che Gius erano dotati dell'equipaggiamento necessario e così, grazie al segnale dell'Arva, è stato possibile capire dove si trovassero. E i «bip» provenienti dalla coltre nevosa hanno fatto capire che c'era anche una terza vittima sepolta, il 41enne di Monaco che scendeva con lo snowboard. In zona sono arrivati subito due elicotteri, il Pelikan 1 e quello dell'Aiut Alpin, con a bordo l'équipe sanitaria (medico, soccorritore e unità cinofila). Quando ormai l'emergenza pareva rientrata, però, un tedesco ha segnalato ai soccorritori che all'appello mancava una persona, uno scialpinista suo connazionale che stava scendendo dallo stesso tracciato investito dalla valanga. A quel punto le squadre del soccorso alpino di Solda, aiutate da decine di vigili del fuoco di Solda e dell'Alta Val Venosta con le unità cinofile, hanno ripreso le ricerche, che sono state sospese soltanto alle 19. Il turista, che allo stato risulta ancora disperso, era sprovvisto di Arva (pare lo avesse scordato in macchina) e questo rende decisamente più difficili le operazioni di ricerca che sono rirprese questa mattina. Sotto shock, ma incolumi, i ragazzi che si trovavano sull'Ortles per lo stage di alpinismo.

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