ROMA - Aperti i cancelli del Viminale a Roma per dare modo ai rappresentanti dei partiti di depositare i contrassegni delle liste, le dichiarazioni di collegamento in coalizione e del programma elettorale, con l'indicazione del candidato premier. Tutti hanno un numero progressivo per evitare discussioni. Di certo i principali partiti sono in pole position per evitare lo "scippo" di elementi chiave da parte di liste civetta.
"E' giusto che Ingroia abbia fondato un nuovo partito ma dietro a lui c'è gente che ha già fatto politica. Se lui vorrà fare una battaglia contro gli inceneritori, potremo lavorare insieme, ma mi preoccupa chi sta dietro di lui". Lo ha detto Beppe Grillo, davanti al Viminale, assediato da giornalisti e militari.
"E' un sistema che sta collassando, è tutto marcio" aggiunge Grillo. "Se va avanti così - ha aggiunto - ci sarà una rivoluzione violenta. Quando guardo i politici di oggi, mi chiedo: ma presidente di cosa, ministro di cosa? Hanno l'1,5% e credono di rappresentare qualcuno". "Sono due mesi che sto in silenzio. Ce n'è per tutti - ha detto - a casa non mi sopportano più. Il Paese è ormai fallito e siamo in emergenza", è stata una delle sue prime dichiarazioni.
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