sabato 26 gennaio 2013

Scontri in Egitto tra polizia e manifestanti, dieci morti, l’esercito a Port Said



IL CAIRO - Sono dieci le persone uccise nei violenti scontri di ieri in tutto l'Egitto e 496 i feriti. Lo riferisce il ministero della sanità egiziano. Otto delle vittime sono state uccise a Suez. L'esercito egiziano ha dispiegato ieri sera le sue truppe a Suez, nelle vicinanze dell'ingresso sud del Canale omonimo, dopo le manifestazioni. Soldati e blindati leggeri sono stati dispiegati attorno agli edifici sensibili, come la sede della polizia della città e quella del governatorato locale. Il secondo anniversario della rivoluzione che due anni fa ha deposto l'ex rais egiziano Hosni Mubarak è  stato dunque segnato da una protesta dilagante contro il potere dei Fratelli musulmani e del loro presidente Mohamed Morsi
IL PROCESSO PER I MORTI ALLO STADIO - Intanto la corte d'assise di Port Said ha chiesto la condanna a morte per 21 dei 73 imputati nel processo per il massacro allo stadio di Port Said durante una partita di calcio. Il 9 marzo verrà pronunciata la condanna definitiva, ha annunciato il presidente della corte. Scene di esultanza dentro e fuori l'aula dei supporter del Ahly e dei famigliari delle vittime. Nel massacro  vennero uccisi 74 supporter dell'Ahly del Cairo. Sono imputate 73 persone tra cui 9 ufficiali di polizia e tre manager del club. Per questi ultimi l'accusa è di avere permesso il massacro mentre per gli altri è di omicidio premeditato e porto di armi abusivo. Sono nelle gabbie degli imputati solo sei poliziotti. L'udienza si è aperta con una bagarre delle forze di sicurezza con i familiari delle vittime. All'esterno dell'aula migliaia di ultras.

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