L'ospedale di Brescia, dove viene applicata la cura alla piccola Celeste |
VENEZIA - Il giudice del tribunale di Venezia ha ordinato all'ospedale di Brescia di continuare le cure con la metodica Stamina (sotto inchiesta a Torino e sospesa dall'agenzia dei farmaci) sulla piccola Celeste Carrer. Lo ha annunciato Marino Andolina, il pediatra della piccola veneziana. Andolina ha espresso "grande soddisfazione" per il pronunciamento del magistrato. Il medico, che cura la bimba di due anni malata di atrofia muscolare spinale, ha detto di ritenere che il giudice "abbia aperto una pagina fondamentale; in Italia - ha rilevato Andolina - ci sono mille pazienti che attendono questa cura e per loro ora si apre una strada di speranza".
La cura a cui è stata sottoposta Celeste è "da considerarsi quale cura compassionevole, prevista dal decreto ministeriale Turco-Fazio". Lo hanno spiegato gli avvocati della famiglia di Celeste Carre. "La famiglia Carrer e i suoi legali - proseguono gli avvocati - esprimono piena soddisfazione per quella che è da ritenersi una legittima tutela di un diritto costituzionalmente garantito, e cioé il diritto alla salute". Sottolineando che la cura è stata "avviata in un ospedale pubblico italiano, con tutte le tutele e le garanzie dovute ad un percorso terapeutico così importante", i legali concludono sottolineando che "Celeste, alla quale erano stati dati massimo 18 mesi di vita, vive ed ha raggiunto i due anni e due mesi e prosegue nei miglioramenti, certificati dai medici degli Ospedali Civili di Brescia, manifestati dopo l'avvio della terapia".
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