MILANO - La bara di Jannacci entra in Sant'Ambrogio |
MILANO - Basilica di Sant'Ambrogio gremita a Milano per l'ultimo saluto a Enzo Jannacci. Un lungo applauso si è levato all'arrivo della bara del cantautore. Ad accompagnare il feretro la moglie Giuliana Orefice e il figlio Paolo. Tanta gente comune e tanti volti celebri, dagli amici e colleghi di sempre a membri delle autorità politiche.
Tra i primi ad arrivare anche l'amico Roberto Vecchioni. Commosso Teo Teocoli, arrivato insieme a Massimo Boldi. Tra i presenti anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Maroni e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia con fascia tricolore. Adriano Celentano e la moglie Claudia Mori non sono riusciti ad entrare nella basilica perché non c’era più posto. La coppia si è quindi soffermata fuori dalla basilica per alcuni minuti e poi si è allontanata: "Avrei preferito poter assistere alla cerimonia - ha spiegato il Molleggiato - ma c'era troppa gente ed è giusto così".
L'omelia di Don Roberto Davanzo ha preso le mosse da una una delle più famose canzoni di Jannacci, "Vengo anch'io, non tu no". Il direttore della Caritas ambrosiana, che ha celebrato i funerali del cantautore, ha infatti iniziato dicendo "Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale... cantavi anni fa caro Enzo, - ebbene ora ci siamo al tuo funerale e siamo in tanti e siamo tutti''.
La salma ha poi lasciato la Basilica di Sant'Ambrogio - accompagnata dalla musica di una banda - per essere portata al Famedio, al cimitero monumentale di Milano. Il corteo funebre è stato salutato con un applauso commosso da due ali di folla che si era dispiegata in via San Vittore.
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