lunedì 4 marzo 2013

Monza: 43 arresti per usura, riciclaggio e contatti camorristici. Coinvolto ex assessore monzese

Giovanni Antonicelli

MONZA- Operazione anticrimine dei carabinieri che, dalle prime ore dell'alba, hanno effettuato una serie di arresti a Monza, Milano, Lecco, Padova, Napoli, Avellino, e Salerno contro una presunta banda legata a usura e a riciclaggio. L'indagine ha fatto emergere contatti con ambienti camorristici e della politica. Tra gli arrestati figura un'ex assessore all'Ambiente del Comune di Monza, Giovanni Antonicelli (Pdl) in carica dal 2007 al 2012. Il politico, che faceva parte della giunta del centrodestra guidata dal sindaco Mariani, era stato costretto alle dimissioni da un'inchiesta della Procura di Monza per corruzione. Per lui anche l'accusa di voto di scambio con alcuni esponenti dei clan camorristici Gionta e Mariano.

L'indagine, denominata "Briantenopea" - hanno spiegato i carabinieri -, ha consentito di disvelare l'esistenza e l'operatività nel monzese di una radicata associazione per delinquere composta, prevalentemente, da soggetti italiani di origine campana di elevato spessore criminale, in contatto con esponenti di clan camorristici del napoletano (Gionta e Mariano).

Il gruppo criminale indagato, con base a Monza, secondo l'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo brianteo, era in contatto con esponenti di clan camorristici del napoletano. Gli arresti effettuati questa mattina nelle province di Monza, Milano, Lecco, Avellino e Salerno sono in tutto 43 e altre 16 persone sono state raggiunte da un decreto di perquisizione. Oltre all'ex assessore di Monza, risulta coinvolto anche un ex consigliere comunale di Milano, attivo a Palazzo Marino tra il 2009 e il 2011.
L'indagine avrebbe rivelato  "pesanti infiltrazioni della camorra nella pubblica amministrazione monzese, a più livelli". Tra le carte, si ipotizza anche l'ipotesi di voto di scambio con personaggi legati alla malavita, i quali, sempre secondo quanto confermano gli investigatori, "riproducono in Brianza gli stessi schemi di un clan della camorra". A reggere le fila, sarebbe un imprenditore di origine campana, la cui identità è coperta dal segreto istruttorio

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