ROMA - Palazzo Chigi ha fatto sapere che "i due marò tornano in India" domani, giorno di scadenza del loro permesso concesso da quella magistratura.
Dopo aver ricevuto "ampie assicurazioni" sulla "tutela dei loro diritti fondamentali", il Consiglio dei ministri oggi ha disposto il rientro dei due militari in India. Si scioglie così momentaneamente la crisi che aveva opposto Delhi a Roma dopo il rifiuto del ministero degli Esteri di adempiere alla richiesta indiana di far rientrare i due imputati a cui era stato concesso il permesso di tornare in Italia per votare. La decisione è stata presa, si legge in un comunicato di Palazzo Chigi, dopo che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone avevano incontrato il premier Mario Monti, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e il Sottosegretario agli Esteri Steffan de Mistura "per valutare congiuntamente la posizione italiana e i risultati delle discussioni avvenute tra le autorità italiane e quelle indiane".
"La posizione del governo era stata definita in mattinata in un'apposita riunione del CISR (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) presieduta dal Presidente Monti, alla quale hanno partecipato i Ministri degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, dell'Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino, della Difesa Giampaolo Di Paola, dell'Economia e Finanze Vittorio Grilli, dello Sviluppo Economico Corrado Passera, i Sottosegretari Antonio Catricalà e Gianni De Gennaro. Sulla base delle decisioni assunte dal CISR, il governo italiano ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l'assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il Governo ha ritenuto l'opportunità, anche nell'interesse dei Fucilieri di Marina, di mantenere l'impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in Italia entro il 22 marzo. I Fucilieri di Marina hanno aderito a tale valutazione".
Dopo aver ricevuto "ampie assicurazioni" sulla "tutela dei loro diritti fondamentali", il Consiglio dei ministri oggi ha disposto il rientro dei due militari in India. Si scioglie così momentaneamente la crisi che aveva opposto Delhi a Roma dopo il rifiuto del ministero degli Esteri di adempiere alla richiesta indiana di far rientrare i due imputati a cui era stato concesso il permesso di tornare in Italia per votare. La decisione è stata presa, si legge in un comunicato di Palazzo Chigi, dopo che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone avevano incontrato il premier Mario Monti, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e il Sottosegretario agli Esteri Steffan de Mistura "per valutare congiuntamente la posizione italiana e i risultati delle discussioni avvenute tra le autorità italiane e quelle indiane".
"La posizione del governo era stata definita in mattinata in un'apposita riunione del CISR (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) presieduta dal Presidente Monti, alla quale hanno partecipato i Ministri degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, dell'Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino, della Difesa Giampaolo Di Paola, dell'Economia e Finanze Vittorio Grilli, dello Sviluppo Economico Corrado Passera, i Sottosegretari Antonio Catricalà e Gianni De Gennaro. Sulla base delle decisioni assunte dal CISR, il governo italiano ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l'assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il Governo ha ritenuto l'opportunità, anche nell'interesse dei Fucilieri di Marina, di mantenere l'impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in Italia entro il 22 marzo. I Fucilieri di Marina hanno aderito a tale valutazione".
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