mercoledì 18 luglio 2012

Trattativa stato-mafia: Dell’Utri indagato a Palermo per estorsione a Berlusconi


Alfano: “Si avvicinano le elezioni e torna il desiderio dei aprire la campagna elettorale per via giudizia. E’ il caso di dire basta”. Dell'Utri: "Magistrati malati e morbosi. Ma mi vedete a ricatare l'amico Silvio?"

PALERMO - Il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri è indagato dalla procura di Palermo per estorsione nei confronti di Silvio Berlusconi. L'inchiesta fa riferimento alla trattativa Stato-mafia: secondo i pm, Dell'Utri avrebbe ricevuto denaro da Berlusconi, all'epoca dei fatti nel 1994 per la prima volta alla guida del governo, per assicurare protezione contro possibili minacce mafiose.
La procura sta cercando di accertare se Dell'Utri abbia estorto denaro nel corso degli anni a Berlusconi in cambio del suo silenzio su presunti rapporti dell'ex premier con esponenti di Cosa Nostra.

Per Berlusconi, che ha opposto lunedì attraverso il suo legale Nicolò Ghedini impegni istituzionali, è la prima convocazione da parte dei Pm di Palermo che potrebbero, in presenza di reiterate giustificazioni da parte del leader del Pdl, disporne l'accompagnamento coattivo previa autorizzazione del Senato.



"Io non ho ricattato nessuno, soprattutto il mio amico Silvio". Cosi' il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri ha commentato la sua iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Palermo per l'ipotesi di estorsione ai danni di Berlusconi. "La villa? Io l'avevo messa in vendita due anni fa per 30 milioni e il valore e' questo", ha affermato Dell'Utri parlando nel palazzo di giustizia di Palermo con i cronisti che gli facevano notare la coincidenza temporale tra l'operazione immobiliare e l'udienza della Cassazione per decidere su suo processo per mafia. La vendita e' oggetto del fascicolo aperto dalla Procura a carico di Dell'Utri per l'ipotesi di estorsione nei confronti di Berlusconi. "L'occasione di concretizzzare c'e' stata solo in quel periodo", ha sostenuto Dell'Utri. "Ma io -ha aggiunto- ci ho perso perche' la villa l'ho venduta 20 e vale 30". E a chi ricordava che una perizia del '94 aveva valutato la villa attorno ai 9 milioni di euro, Dell'Utri ha ribattuto: "In quel periodo, 8 anni fa, la casa era ancora in costruzione e quindi il valore era sulla carta. Vale molto di piu', lo ripeto".  "Questo e' un processo politico, non lo avete ancora capito? I magistrati sono malati, morbosi, ma non riesco nemmeno a volergli male" ha aggiunto Dell'Utri, parlando nel palazzo di giustizia dove, mentre si apriva il nuovo processo a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa dopo l'annullamento in Cassazione della condanna a 7 anni.

"Ancora una volta, come troppe altre volte, apprendiamo dell'ennesima replica di uno stanco copione. Si avvicinano le urne e torna il desidero di aprire la campagna elettorale per via giudiziaria. Ora il tema è la solita paccottiglia contro le origini di Forza Italia. E' il caso di dire basta". Lo afferma in una nota, il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

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