Gli operai dell'Ilva in corteo |
TARANTO - Dalle 7 di questa mattina migliaia di lavoratori stanno partecipando all'interno dello stabilimento Ilva di Taranto ad un' assemblea per discutere della situazione venutasi a creare dopo il sequestro degli impianti e degli otto arresti notificati ieri dalla magistratura tarantina. All'assemblea sono presenti i segretari generali di Uilm, Fiom e Fim, Rocco Palombella, Maurizio Landini e Marco Bentivoglio. Intanto, sono tuttora bloccate da centinaia di lavoratori le strade statali 100 e 106. Non è escluso che anche stamani i lavoratori decidano di tenere manifestazioni all'interno della città.
Il gip Todisco aveva firmato ieri il provvedimento di sequestro senza facoltà d’uso dell’intera area a caldo dello stabilimento siderurgico Ilva. I sigilli sono previsti per sei reparti: parchi minerali, le cokerie, l’area agglomerazione, l’area altiforni, le acciaierie e la gestione materiali ferrosi. Sono state individuate anche tre figure tecniche (due funzionari dell’Arpa Puglia e uno dei Dipartimenti di prevenzione dell’Asl di Bari) che dovranno sovrintendere alle operazioni e garantire il rispetto delle norme di sicurezza.
"Quanto sta accadendo all'Ilva di Taranto e' il frutto avvelenato di una politica sbagliata, di colpe gravissime ed omissioni che partono da lontano e arrivano fino ad oggi. Pesantissime le responsabilita' dell'azienda e di chi la ha diretta. Ma la chiusura dell'impianto non e' una soluzione". Ad affermarlo in una nota e' Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, commentando il sequestro con relativo blocco della attivita' di tre aree degli impianti dell'Ilva di Taranto disposto oggi dal Tribunale di Taranto.
"E' necessario -sottolinea- che le istituzioni presentino con la massima urgenza un percorso immediato e credibile per una drastica riduzione dell'impatto ambientale dell'azienda e per la bonifica dell'area".
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