James Holmes con il suo avvocato Tamara Brady |
DENVER - L'uomo accusato di aver commesso uno dei peggiori omicidi di massa nella storia degli Stati Uniti ha affrontato un giudice per la prima volta questa mattina.
Eagan James Holmes, 24 anni, autore del massacro al cinema Aurora, è comparso alle ore 9.30 (16.30 in Italia) davanti alla Corte del Colorado nella città di Centennial. Aveva i capelli tinti di arancione, la barba lunga, la tuta da carcerato sotto la quale si intravvedeva un giubbotto antiproiettile. Il 24enne si è seduto, ha guardato verso il basso, occhi spalancati e attoniti, ogni tanto dava l'impressione di assopirsi. L'uomo, 24 anni, tenuto in isolamento, si è finora rifiutato di collaborare con le autorità e non ha mostrato rimorso per aver ucciso 12 persone. Egli è rappresentata da Tamara Brady e Daniel King, membri del team di difensori d’ufficio che rappresentano i clienti nei casi nei quali è prevista la pena di morte.
Un procuratore ha detto, infatti, questa mattina che Holmes potrebbe affrontare la pena di morte. Un’udienza rapidissima quella di stamattina, il giudice ha ordinato che all’imputato siano proibiti contatti co testimoni. Holmes tornerà in tribunale la prossima settimana, dove sarà formalmente incriminato e conoscerà nel dettaglio le accuse.
Lo scopo dell'audizione, conosciuto come advisement, è stato quello di riferire a Holmes circa le accuse di omicidio per le quali è attualmente detenuto. Una presentazione formale delle accuse stesse da parte dell'ufficio del procuratore distrettuale avverrà successivamente. I procuratori possono aggiungerne o modificarle.
I difensori hanno consigliato all'imputato di non richiedere di parlare.Tuttavia, l'udienza ha consentito al pubblico di vedere l’assassino per la prima volta dalla strage di venerdì.
A causa di ciò, i funzionari giudiziari si sono preparati per l’arrivo di una marea di persone. L'ufficio del Administrator Corte dello Stato ha riservato 35 posti a sedere all'interno del tribunale - aula 201 - per i rappresentanti dei media. Lo spazio viene inoltre messo a disposizione dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime. I parenti di almeno cinque delle vittime erano presenti in aula durante l'udienza, compreso il padre di Alex Teves, che sedeva in prima fila con gli occhi fissi su Holmes.
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