TARANTO - Dopo la testimonianza di Claudio Scazzi, durata circa due ore, è stata la volta in Corte d'Assise della deposizione di Concetta Serrano Spagnolo, madre di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana, uccisa il 26 agosto 2010. La donna ha ricostruito gli ultimi momenti di vita della figlia, dall'uscita nel primo pomeriggio da casa, fino agli istanti drammatici del ritrovamento del cadavere.
"Sarah era una ragazzina allegra, solare. Non si sapeva tenere niente dentro. Tutto quello che sentiva dire in giro raccontava. Ultimamente - ha detto la madre della vittima - l'avevo vista cambiata. Era sicura, energica. Sembrava che avesse acquisito autorità, si imponeva. Sarah mi raccontava di Sabrina e Ivano. Diceva che Sabrina voleva più della semplice amicizia, ma Ivano non la voleva come compagna. Sarah criticava Sabrina, diceva che non aveva dignità perché si faceva trattare in quel modo. Una volta la sentii parlare al telefono con la cugina. Sarah disse: "Lui non ti vuole? Io gli avrei tirato un calcio".
"Sarah era una ragazzina allegra, solare. Non si sapeva tenere niente dentro. Tutto quello che sentiva dire in giro raccontava. Ultimamente - ha detto la madre della vittima - l'avevo vista cambiata. Era sicura, energica. Sembrava che avesse acquisito autorità, si imponeva. Sarah mi raccontava di Sabrina e Ivano. Diceva che Sabrina voleva più della semplice amicizia, ma Ivano non la voleva come compagna. Sarah criticava Sabrina, diceva che non aveva dignità perché si faceva trattare in quel modo. Una volta la sentii parlare al telefono con la cugina. Sarah disse: "Lui non ti vuole? Io gli avrei tirato un calcio".
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