lunedì 20 febbraio 2012

I due marò davanti al giudice indiano. Crisi tra Italia e India. Il ministro della navigazione indiano: crimine imperdonabile. Il ministro degli esteri Terzi: non c'è collaborazione con le autorità di New Dehli


I due militari italiani vengon condotti dal giudice. Davanti, il console italiano

NEW DEHLI - I due maro' che erano a bordo dell'Enrica Lexie e che sono accusati dell'omicidio di due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala compariranno oggi dinanzi al magistrato. Lo scrive la stampa indiana.
"Saranno consegnati alla polizia di Kollam e portati dinanzi a un giudice", ha detto una fonte della polizia. Sono accusati di omicidio ai sensi della Sezione 302 del Codice penale indiano che prevede, in caso estremo, anche la pena di morte.
I due militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono sotto custodia della polizia militare della marina indiana e, dalla nave, erano stati trasferiti nel circolo ufficiali della Polizia centrale (Cisf) del Kerala nell'isola di Wellington, vicino a Kochi, dove sono stati interrogati dal capo della polizia.
I sindacati nel distretto hanno annunciato che intensificheranno la protesta. "L'incidente ha avuto pesanti ripercussioni in seno alla comunità di pescatori. Come parte della protesta, i pescatori del distretto si asterranno sabato prossimo dall’andare in mare", ha detto un sindacalista Venerdì scorso, c’era stato uno sciopero nella regione di Kannamally. Almeno 100 persone avevano partecipato a una marcia per protestare contro l'incidente.    
La Farnesina domenica ha ribadito con chiarezza che il caso deve essere trasferito alla magistratura italiana perché é avvenuto in acque internazionali, su una nave che batte bandiera italiana e che i due militari, membri del battaglione San Marco della Marina, godono dell'immunità. La Farnesina parla di "atti unilaterali che sono in corso da parte delle autorità di polizia", anche se il Console Generale d'Italia a Mumbai, in contatto con l'Unità di Crisi della Farnesina e in collegamento con gli esperti dei tre ministeri, è presente a tutte le attività poste in essere dalle forze dell'ordine locali.
Il ministro degli esteri Terzi ha dichiarato stamane: "Con L'india persistono considerevoli divergenze"
In attesa di ulteriori sviluppi, secondo fonti del porto di Kochi, la petroliera italiana sara' oggi trasferita all'ancoraggio esterno, ma sempre all'interno del porto: il cargo attualmente e' al primo terminal petrolifero, ma ostacola lo scarico delle altre petroliere.
L'uccisione dei due pescatori indiani e' "un crimine imperdonabile" e i responsabili saranno puniti: ad affermarlo e' stato il ministro indiano della Navigazione, G.K. Vasa, secondo quanto riferiscono i media locali. "La polizia di Kerala ritiene che si tratti di un incidente sospetto. Le nostre acque non sono infestate da pirati. Per questo, sparare contro pescatori innocenti, pensando che siano dei pirati, e' un crimine imperdonabile", ha affermato il ministro a margine di un evento pubblico a Chennai. Alla domanda se i maro' italiani - accusati dalle autorita' indiane di aver aperto il fuoco contro i pecsatori - verranno processati sotto la legge indiana, Vasa ha risposto: "Voglio essere molto chiaro su un punto. I colpevoli devono essere puniti. Abbiamo perso le vite preziose di due pescatori, cosa che non puo' essere perdonata ne' data per scontata".
il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, auspica una "maggiore collaborazione" con il governo di New Delhi, una collaborazione che possa risolvere la crisi che ha portato al fermo dei due maro' italiani. "Allo stato delle cose ci sono considerevoli divergenze di carattere giuridico": ha osservato il ministro, a margine del vertice dei ministri degli Esteri del Mediterraneo Occidentale (5+5) a Villa Madama. "E non credo -ha osservato ancora il capo della diplomazia italiana- si sia sviluppata quella collaborazione tra lo Stato federale indiano e lo Stato italiano che sarebbe invece veramente auspicabile e consentirebbe una via d'uscita in tempi rapidi"
 

Nessun commento: