TREVISO - Il caporeparto di un'azienda trevigiana è stato ucciso con due colpi di pistola. La vittima si chiamava Emanuele Simonetto, 50 anni, di Pieve di Soligo (Treviso). Lavorava alla Mistral, un'azienda specializzata nella verniciatura di mobili. L'omicidio è avvenuto nel piazzale dell'azienda. Sul posto i carabinieri di Treviso.
I militari sono stati allertati da un cittadino che aveva sentito l'eco di due colpi di pistola, sparati a breve distanza di tempo l'uno dall'altro. Il cadavere di Simonetto è stato trovato sull'asfalto, appena dietro la sua vettura.
Secondo una prima ricostruzione dell'Arma il caporeparto, che aveva da poco concluso il suo turno di lavoro, si stava allontanando con l'auto dall'azienda quando si è trovato di fronte il suo omicida che gli ha sbarrato la strada. Quest'ultimo ha esploso un primo colpo di pistola: il proiettile ha attraversato il vetro e il cruscotto, colpendo Simonetto il quale, benché ferito, è riuscito ad uscire dalla vettura tentando di fuggire, ma fatti pochi passi è stato freddato con un secondo colpo.
Chi ha ammazzato il caporeparto della Mistral era certo che a quell’ora non aveva nessuno attorno a sè, e che sarebbe uscito da solo dalla fabbrica di via Zaniol. Cosa assolutamente insolita, perché il 49enne, quasi ogni sera, lasciava l’azienda in compagnia di due colleghi, più o meno sempre alla stessa ora: 17.30.
Ieri sera, però, Emanuele Simonetto, dopo aver timbrato il cartellino, è uscito per ultimo. Ultimo e solo, questa volta. Perchè Andrea e Flavio, che lo precedevano di qualche secondo in quella consueta operazione, lasciavano l’ultima porta tutti e tre: loro due e il caporeparto, prima di salire nelle rispettive auto. Ma Andrea, ieri, aveva lasciato la fabbrica in anticipo rispetto all’orario del timbro, perché la febbre lo stava stordendo, e alle tre e un quarto ha salutato tutti, Emanuele compreso. E, stranezza nella stranezza, anche Flavio ha timbrato anzitempo, avendo da tempo fissato un esame medico.
Simonetto, divorziato da una decina d'anni, viveva da solo ed era incensurato. I carabinieri stanno nel frattempo sentendo amici, familiari e colleghi di lavoro dell'uomo ritenendo che l'omicidio possa essere maturato nell'ambito della sua vita privata. Sul posto, a coordinare le indagini, è giunto il pm trevigiano Giovani Valmassoi.
Secondo una prima ricostruzione dell'Arma il caporeparto, che aveva da poco concluso il suo turno di lavoro, si stava allontanando con l'auto dall'azienda quando si è trovato di fronte il suo omicida che gli ha sbarrato la strada. Quest'ultimo ha esploso un primo colpo di pistola: il proiettile ha attraversato il vetro e il cruscotto, colpendo Simonetto il quale, benché ferito, è riuscito ad uscire dalla vettura tentando di fuggire, ma fatti pochi passi è stato freddato con un secondo colpo.
Chi ha ammazzato il caporeparto della Mistral era certo che a quell’ora non aveva nessuno attorno a sè, e che sarebbe uscito da solo dalla fabbrica di via Zaniol. Cosa assolutamente insolita, perché il 49enne, quasi ogni sera, lasciava l’azienda in compagnia di due colleghi, più o meno sempre alla stessa ora: 17.30.
Ieri sera, però, Emanuele Simonetto, dopo aver timbrato il cartellino, è uscito per ultimo. Ultimo e solo, questa volta. Perchè Andrea e Flavio, che lo precedevano di qualche secondo in quella consueta operazione, lasciavano l’ultima porta tutti e tre: loro due e il caporeparto, prima di salire nelle rispettive auto. Ma Andrea, ieri, aveva lasciato la fabbrica in anticipo rispetto all’orario del timbro, perché la febbre lo stava stordendo, e alle tre e un quarto ha salutato tutti, Emanuele compreso. E, stranezza nella stranezza, anche Flavio ha timbrato anzitempo, avendo da tempo fissato un esame medico.
Simonetto, divorziato da una decina d'anni, viveva da solo ed era incensurato. I carabinieri stanno nel frattempo sentendo amici, familiari e colleghi di lavoro dell'uomo ritenendo che l'omicidio possa essere maturato nell'ambito della sua vita privata. Sul posto, a coordinare le indagini, è giunto il pm trevigiano Giovani Valmassoi.
Nessun commento:
Posta un commento