L’AJA - Dopo essere giunto nel carcere del Tribunale Penale Internazionale dell'Aia, Ratko Mladic è stato sottoposto a un check-up medico. "Dopo il controllo sarà alloggiato in una cella d'isolamento per qualche giorno", ha dichiarato la portavoce del Tpi, Nerma Jelacic.
Interrogata sulla data della prima udienza dell'ex comandante militare delle milizie serbo-bosniache, la portavoce del Tribunale per l'ex Yugoslavia ha risposto: "Generalmente queste udienze hanno luogo due-tre giorni dopo l'arrivo, quindi potrebbe essere già questa settimana".
Mladic è atterrato in Olanda ieri sera e dovrà rispondere di genocidio e crimini contro l'umanità. Verso le 16.40 un convoglio di almeno otto veicoli, compresi due della polizia penitenziaria, ha lasciato il tribunale per i crimini di guerra di Belgrado, dove è stato detenuto Mladic dopo l'arresto. Poco dopo, una seconda colonna ha lasciato l'edificio, diretta verso l'aeroporto.
La Procura speciale serba per i crimini di guerra, infatti, aveva rigettato l'appello verso l'ora di pranzo e, poco dopo, la moglie di Mladic, Bosiljka, è stata vista entrare nell'edifico presso cui era detenuto il marito, tenendo in mano "una grande valigia blu".
L'ex leader serbo-bosniaco è accusato del massacro di 8.000 civili musulmani a Srbrenica, in Bosnia e dell'assedio di Sarajevo durante la guerra civile bosniaca del 1992-95: deve rispondere, tra le altre, delle accuse di genocidio e crimini contro l'umanità. Adesso Belgrado è tenuta a consegnare al Tpi l'ultimo latitante: l'ex leader dei serbi di Croazia, Goran Hadzic.
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