mercoledì 29 giugno 2011

La siccità devasta il Corno d'Africa: è la peggiore in 60 anni


NAIROBI - Alcune parti del Corno d'Africa sono stati colpiti dalla peggiore siccità degli ultimi 60 anni, lo dice l'ONU. Più di 10 milioni di persone  si presume siano interessate  tutta la regione. Le Nazioni Unite classificano ormai vaste aree di Somalia, Etiopia, Gibuti e Kenya come zone di  crisi o di emergenza.
Save the Children dice che la siccità e la guerra in Somalia hanno portato ad un numero senza precedenti di persone in fuga oltre il confine in Kenya, con circa 1.300 profughi che arrivano ogni giorno. Tre campi di Dadaab, appena all'interno dei confini del Kenya, ospitano oltre 350.000 persone, anche se sono state costruite per contenerne solo 90.000.
L'ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) avverte che la situazione continuerà a peggiorare e il numero di persone bisognose continuerà ad aumentare. I numeri delle persone colpite sono enormi: 3,2 milioni in Etiopia, 3,2 in Kenya, 2,6 milioni in Somalia e più di 100.000 a Gibuti. Mentre il conflitto è ormai purtroppo un fatto per così dire "normale" della loro vita per anni, è la siccità che li ha portati al punto di rottura. Molti hanno camminato per giorni, sono esauriti, in cattiva salute, alla disperata ricerca di cibo e acqua.
Quasi un terzo di tutti i bambini della regione Juba della Somalia sono affetti da malnutrizione acuta, mentre in alcune zone dell'Etiopia la cifra è ancora più alto, secondo una ricerca delle Nazioni Unite dice. Anche parti dell'Uganda sono stati colpiti dalla siccità.
L 'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite è impegnata a fronteggiare l'esodo. Un nuovo campo profughi  in primo luogo per i somali è stato inaugurato a Kobe in Etiopia venerdì scorso, nei pressi di un campo già esistente a Melkadida. Più di 3.500 i rifugiati e le loro cose sono stati spostati lì durante il weekend.
L'UNHCR afferma che questo è il sesto campo per i somali in Etiopia, dove attualmente vivono circa 130.000 persone.
I prezzi del cibo sono aumentati notevolmente in tutta la regione, spingendo molte famiglie povere a varcare il confine. Il prezzo del grano nelle zone colpite in Kenya è al 30-80% sopra la media.

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