martedì 5 marzo 2013

Nigeria: si sta “facendo il possibile” per liberare l’ingegnere veneziano rapito da Boko Haram

Silvano Trevisan

ABUJA (Nigeria) - Le forze dell'ordine nigeriane "stanno facendo il possibile" per arrivare alla liberazione di Silvano Trevisan, l’ ingegnere di 69 anni originario di San Stino di Livenza (Venezia) ma da molti anni residente in Nigerua rapito a metà febbraio nel nord della Nigeria insieme ad altri sei stranieri: un britannico, un greco, due libanesi e una coppia di siriani. E' quanto apprende l'Agi da fonti dei servizi segreti sul posto. Le ricerche degli ostaggi, continuano le fonti, si stanno concentrando "in alcune aree boschive di Bauchi", lo stato federale dove è  avvenuto il sequestro dei dipendenti della Setraco, un societa' di costruzione e ingegneria libanese. Le fonti sottolineano "lo spirito di collaborazione e di lavoro proficuo tra le forze di sicurezza nigeriane e le autorita' diplomatiche di tutti i paesi coinvolti, a partire da Italia e Gran Bretagna". L'impressione "e' che non si vogliano ripetere i dolorosi episodi accaduti in passato", concludono le fonti riferendosi al tragico epilogo del sequestro del piemontese Franco Lamolinara e del britannico Chris McManus, i due ostaggi rimasti uccisi nel marzo del 2012 (a dieci mesi dal rapimento) nel corso di un blitz per la loro liberazione organizzato dai reparti speciali nigeriani.


Il sequestro di Trevisan è  stato rivendicato da Ansaru, una filiale di Boko Haram, gruppo terroristico di matrice islamica attivo soprattutto nel nord-est del paese. Nella mani dei jihadisti si trova anche una famiglia di sette francesi, tra cui quattro bambini, rapita due settimane fa al confine con il Camerun. In questo caso il sequestro e' stato rivendicato, per la prima volta in assoluto, da Boko Haram. L'esercito nigeriano ha intanto affermato di aver ucciso domenica 20 terroristi di Boko Haram durante un fallito assalto a una caserma nel nord-est della nazione.

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