BARI - Tre distinti avvisi di conclusione delle indagini a carico di 36 persone - tra cui 27 calciatori in attività ed ex calciatori - vengono notificati in tutta Italia dai carabinieri di Bari al termine di distinti filoni d'indagine sul calcioscommessse della procura pugliese. Il reato contestato agli atleti è il concorso in frode sportiva.
Nel primo avviso di fine indagine, nel quale compaiono i nomi di 27 calciatori, viene contestato il reato di concorso in frode sportiva in relazione agli incontri di serie B ritenuti truccati: Bari-Treviso del 10 maggio 2008 che finì 0-1, e Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, 3-2. Gli incontri - secondo l'accusa - furono venduti dai biancorossi in cambio di danaro.
Nel secondo avviso di fine indagine compaiono - a quanto è dato sapere - i nomi di sei calciatori, quattro dei quali ex biancorossi, accusati di concorso in frode sportiva per le presunte combine di Bari-Sampdoria (0-1) e Palermo-Bari (2-1).
Nel terzo provvedimento viene contestato a tre capi ultrà del Bari, già arrestati il 10 maggio 2012, il reato di concorso in violenza privata per aver minacciato e preso a schiaffi un calciatore biancorosso per costringere la squadra a perdere le ultime due partite di campionato Cesena-Bari e Bari-Sampdoria della stagione 2010-2011, e per aver tentato di aggredire un atleta biancorosso che si sottoponeva ai controlli antidoping al termine della partita Bari-Chievo del 20 marzo 2011.
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