venerdì 13 luglio 2012

Siria: i militari sterminano gli abitanti di un villaggio, 200 uccisi



DAMASCO - Gli attivisti dei comitati di coordinamento locale siriani denunciano sul proprio sito un nuovo massacro da parte delle forze fedeli al regime: e' di almeno 122 morti il bilancio della strage nel villaggio di Tremseh, nella martoriata regione di Hama. 
Secondo al Arabiya, i morti nel villaggio sono oltre 200.: se confermato si tratterebbe di una delle giornate piu' sanguinose in 16 mesi di conflitto.
La tv di Stato siriana conferma il "massacro" nella cittadina, un migliaio di anime a maggioranza sunnita, e accusa i "gruppi terroristici" che "in combutta con alcuni media", vogliono "incitare l'opinione pubblica" per favorire un intervento militare alla vigilia di un nuovo incontro del Consiglio di sicurezza Onu. A New York e' stallo: la Russia in particolare si oppone a una risoluzione che richiami al capitolo VII della Carta Onu, con le potenze occidentali che evocano il ricorso all'articolo 41, ovvero embargo economico e diplomatico, ma che nello specifico esclude un intervento armato. Per Mosca pero' si tratta di "una linea rossa" invalicabile.
Secondo i comitati di coordinamento locale (Lcc), che forniscono ogni giorno sul proprio sito web un elenco dettagliato delle vittime nel Paese, a Tremseh c'e' stato un bombardamento, durato almeno 7 ore, dell'artiglieria dei militari, che "hanno circondato la cittadina, chiudendo tutte le vie di accesso". Poi sarebbero entrate in azione le famigerate milizie degli Shabiha, i paramilitari filo-governo in gran parte alawiti. Avrebbero ucciso tutti quelli che incontravano 

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