NEW DEHLI - La magistratura ha disposto tre giorni di fermo per i due marò implicati nella morte di due pescatori indiani. Lo ha deciso il magistrato del distretto di Kollam, nello Stato di Kerala, a conclusione di un lungo interrogatorio dal giudice K.O Joy.
E intanto il governo italiano fa pressing per risolvere in tempi rapidi la crisi. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha ribadito che esistono "considerevoli divergenze" sulla versione dei fatti, ma auspicato una "maggiore collaborazione" con il governo di New Delhi. L'auspicio dell'Italia, ha spiegato il ministro, e' che "si possa avviare una collaborazione concreta nell'indagine e nella comparazione di dati", "sia a livello federale sia a livello di Stato del Kerala" perche' vi sono elementi finora non considerati "da entrambi i livelli di governo": innanzitutto il fatto che "la nave italiana si trovava a 32 miglia nautiche dalla costa, di conseguenza ampiamente in acque internazionali" e poi che "gli incidenti sono stati almeno due in quella zona di mare ad orari diversi".
E intanto il governo italiano fa pressing per risolvere in tempi rapidi la crisi. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha ribadito che esistono "considerevoli divergenze" sulla versione dei fatti, ma auspicato una "maggiore collaborazione" con il governo di New Delhi. L'auspicio dell'Italia, ha spiegato il ministro, e' che "si possa avviare una collaborazione concreta nell'indagine e nella comparazione di dati", "sia a livello federale sia a livello di Stato del Kerala" perche' vi sono elementi finora non considerati "da entrambi i livelli di governo": innanzitutto il fatto che "la nave italiana si trovava a 32 miglia nautiche dalla costa, di conseguenza ampiamente in acque internazionali" e poi che "gli incidenti sono stati almeno due in quella zona di mare ad orari diversi".
Il governo e' fermo sulle sue posizioni: i maro' godono dell'immunita' e la giurisdizione dell'incidente - ha ribadito ancora oggi il ministro della Giustizia, Paola Severino - e' esclusivamente dell'Italia perche' "i rilevamenti satellitari provano che la nave battente bandiera italiana era in acque internazionali". Ma la Farnesina cerca la collaborazione con New Delhi. "Allo stato delle cose ci sono considerevoli divergenze di carattere giuridico", ha riconosciuto il ministro. "E non credo si sia sviluppata quella collaborazione tra lo Stato federale indiano e lo Stato italiano che sarebbe invece veramente auspicabile e consentirebbe una via d'uscita in tempi rapidi".
Nel frattempo le associazioni dei pescatori dello stato di Kerala hanno lanciato una protesta a Kollam per chiedere che venga arrestato anche il comandante dell'Enrica Lexie. Secondo quanto riporta l'agenzia indiana Ians, vi sarà anche una manifestazione a Kochi, il porto dove si trova la petroliera italiana. "L'arresto del comandante della nave è dovuto e a nessun costo la nave deve essere rilasciata, se vi sarà qualsiasi tentativo di farlo, noi non lo permetteremo", ha dichiarato T. Peter, presidente di una delle associazioni di pescatori annunciando l'intenzione di creare "circondare" con i pescarecci l'imbarcazione italiana.
Nel frattempo le associazioni dei pescatori dello stato di Kerala hanno lanciato una protesta a Kollam per chiedere che venga arrestato anche il comandante dell'Enrica Lexie. Secondo quanto riporta l'agenzia indiana Ians, vi sarà anche una manifestazione a Kochi, il porto dove si trova la petroliera italiana. "L'arresto del comandante della nave è dovuto e a nessun costo la nave deve essere rilasciata, se vi sarà qualsiasi tentativo di farlo, noi non lo permetteremo", ha dichiarato T. Peter, presidente di una delle associazioni di pescatori annunciando l'intenzione di creare "circondare" con i pescarecci l'imbarcazione italiana.
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