Lorenza Lei |
Mazza aveva già criticato aspramente alcuni contenuti dell'intervento. "La chiusura di un qualsiasi giornale non si invoca mai - aveva detto al Tg1 - sono cose brutte e ad ascoltarle si avvertono i brividi lungo la schiena. Se fossimo di fronte a un filosofo contemporaneo, come Sgalambro o Cacciari - aveva continuato rispondendo alle domande di Vincenzo Mollica - potremmo discutere, contrastare. Ma la chiusura di un qualsiasi giornale non si invoca mai. Sono cose brutte, e ad ascoltarle si avvertono i brividi lungo la schiena".
"Celentano - ha sottolineato ancora il direttore di Rai1 - è un grande cantante, ma un pessimo telecomunicatore. Sappiamo però chi ci mettiamo in casa: se si prende Celentano, lo si prende con il fiocco, tutto compreso". «Nell'esibizione di Adriano Celentano di ieri sera - ha detto ancora Mazza - si può valutare se abbia esercitato al meglio la libertà che gli era stata garantita o se in alcuni passaggi abbia travalicato i confini del Codice etico della Rai che pure si era impegnato a rispettare». Uno su tutti? «Dare del deficiente a un collega (Alfo Grasso del Corriere della Sera) è una cosa di cattivo gusto». Poi Mazza ha reso noto che «i vertici aziendali, nella persona del direttore generale Lorenza Lei e del presidente Paolo Garimberti, hanno chiamato l'Avvenire,Famiglia Cristiana e il Corriere della Sera e hanno chiesto scusa come azienda».
«Quello che vale per Celentano vale anche per Luca e Paolo. Quando si ricorre aespressioni scurrili è perchè c'è pochezza di idee», ha detto sempre in conferenza stampa Mauro Mazza. Che ha aggiunto: «Hanno poi fatto un errore: il canone non è un abbonamento, è una tassa di possesso». .
«Nei compiti istituzionali del vicedirettore per l'offerta c'è il coordinamento dell'offerta radiotelevisiva. È evidente che Marano, di fronte alle difficoltà dell'apparato tecnico e a qualche momento vissuto ieri sera, viene a darci una mano. Lo aspettiamo oggi pomeriggio» è stato il commento del direttore di Rai1 Mauro Mazza, in conferenza stampa che si è detto sereno e ha annunciato di non aver intenzione di autosospendersi, ma di «assumersi tutte le responsabilità».
Sulla vicenda la Sir, l'agenzia stampa della Cei, ha rilasciato una nota durissima. "Quando l'ignoranza - si legge - prende il microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità". "Ieri sera, in apertura del Festival di Sanremo - afferma il Sir - i giudizi di Adriano Celentano su due testate cattoliche nazionali da lui accusate di ipocrisia, di parlare di politica e non di Dio, sono stati la prova di un vuoto che è anche dentro di lui". Quando l'ignoranza prende il microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità"
"Celentano - ha sottolineato ancora il direttore di Rai1 - è un grande cantante, ma un pessimo telecomunicatore. Sappiamo però chi ci mettiamo in casa: se si prende Celentano, lo si prende con il fiocco, tutto compreso". «Nell'esibizione di Adriano Celentano di ieri sera - ha detto ancora Mazza - si può valutare se abbia esercitato al meglio la libertà che gli era stata garantita o se in alcuni passaggi abbia travalicato i confini del Codice etico della Rai che pure si era impegnato a rispettare». Uno su tutti? «Dare del deficiente a un collega (Alfo Grasso del Corriere della Sera) è una cosa di cattivo gusto». Poi Mazza ha reso noto che «i vertici aziendali, nella persona del direttore generale Lorenza Lei e del presidente Paolo Garimberti, hanno chiamato l'Avvenire,Famiglia Cristiana e il Corriere della Sera e hanno chiesto scusa come azienda».
Luca Paolo durante l'esibizione di ieri |
Sulla vicenda la Sir, l'agenzia stampa della Cei, ha rilasciato una nota durissima. "Quando l'ignoranza - si legge - prende il microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità". "Ieri sera, in apertura del Festival di Sanremo - afferma il Sir - i giudizi di Adriano Celentano su due testate cattoliche nazionali da lui accusate di ipocrisia, di parlare di politica e non di Dio, sono stati la prova di un vuoto che è anche dentro di lui". Quando l'ignoranza prende il microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità"
scrive il Sir. "Vuoto di conoscenza - prosegue il commento alla serata inaugurale del festival di Sanremo - di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono e vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta. Un vuoto voluto, e quindi ancor più triste, perché a tutti è possibile conoscere e comprendere il ruolo laico dei media cattolici nel nostro Paese" "E' dunque più l'amarezza che il disappunto - commenta il Sir - a prendere il sopravvento dopo quanto accaduto ieri sera sul palco di un teatro che, è bene ricordarlo, non è la realtà del vivere quotidiano. Ma il giorno dopo c'é, forse, da attendersi che a parole insensate, cioé impensate, seguano parole pensate e di scusa. Anche senza microfono".
La Rai non chiederà ad Adriano Celentano di non tornare al festival di Sanremo: lo assicura il direttore di Rai1 Mauro Mazza. "Non accadrà", dice rispondendo alla domanda di un giornalista sulla possibilità che l'azienda 'inviti' l'ex Molleggiato a non farsi rivedere sul palco dell'Ariston. Intanto da fonti vicine all'entourage di Adriano Celentano sembrerebbe esclusa una sua partecipazione alla seconda serata del Festival.
La sorpresa e' stata Rocco Papaleo. Il picco di ascolti infatti non si è avuto con Celentano ma quando il regista e attore lucano e' entrato in scena indossando un loden scuro e una cartella in pelle contenente documenti e carte da lavoro, in perfetto stile premier Monti.
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