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sabato 1 settembre 2012

Crisi: sarà un autunno pesantissimo, con 30mila esuberi


ROMA - Si preannuncia un autunno pesante sul fronte delle crisi industriali, con quella che il ministero dello Sviluppo economico definisce la situazione più difficile dell'ultimo ventennio. Il dicastero sarà impegnato su circa 150 tavoli di crisi per circa 180mila lavoratori coinvolti e oltre 30mila esuberi. Ci sono poi altre migliaia di posti a rischio in vertenze che non arrivano neanche al ministero come quelle delle piccole aziende tessili.
Oltre alle vertenze sulle prime pagine dei giornali come quella del Carbosulcis e dell'Alcoa, ci sono decine di crisi ancora irrisolte, da quelle del settore elettrodomestici (Electrolux, Indesit, Antonio Merloni) a quelle del settore aereo (da Windjet a Meridiana) passando per la produzione nel comparto ferroviario (Ansaldo Breda e Firema), l'Ict e il tessile (alla crisi della Miroglio si è aggiunta quella di Sixty mentre una soluzione si è trovata per la Golden Lady/Omsa).

lunedì 20 febbraio 2012

Oggi l'incontro governo-sindacati. Con il "macigno" dell'articolo 18

ROMA - "L'intesa sul mercato del lavoro a fine marzo? Dire che siamo vicini è un po' presto". Ha gettato acqua sul fuoco degli entusiasmi la segretaria della Cgil Susanna Camusso intervistata da Fabio Fazio per "Che tempo che fa", in vista dell'incontro di oggi al ministero del Lavoro che dovrebbe "stringere" sui temi caldi del superamento della cassa integrazione straordinaria e dell'articolo 18, che prevede il reintegro nel posto di lavoro dei lavoratori licenziati senza giusta causa nelle imprese sopra i 15 dipendenti. Nel frattempo, tutti i protagonisti della trattativa e della politica si sono "posizionati", accentuando i problemi all'interno del Pd.


Se il segretario Bersani da Napoli aveva detto che è inutile parlare di articolo 18 - su cui sono possibili solo "piccoli aggiustamenti" - perchè "non ho mai incontrato un imprenditore che non investe per l'articolo 18", ieri in un'intervista a Repubblica l'ex segretario Veltroni gli ha risposto che non bisogna regalare il Governo Monti, che è un Governo riformista, alla destra: per questo, "basta tabù sull'articolo 18". Più facile la posizione del Terzo Polo e del Pdl: sia Casini sia Berlusconi hanno esortato il Governo a procedere rapidamente e l'ex ministro Sacconi ha aggiunto malizioso: anche senza l'accordo di tutti i sindacati. Intanto l'Idv ha presentato una mozione per confermare l'articolo 18.


Appaiono divisi anche i sindacati: la Camusso ha confermato che la cassa straordinaria e l'art.18 non si possono toccare e che sarebbe bello poter varare un salario minimo per tutti i disoccupati, ma per ora non ci sono le risorse tanto che bisognerebbe dedicare questo scopo o una nuova patrimoniale o i proventi della lotta all'evasione fiscale. Bonanni della Cisl e Angeletti della Uil sembrano più disponibili a sperimentare formule innovative sull'art.18, come la sua eliminazione per le imprese che stabilizzano i precari o per i nuovi "contratti d'inserimento" triennali a tutele crescenti.