ROMA, 10 giugno - Enac ha deciso di ridurre dalla mezzanotte di oggi l'operatività dell'aeroporto di Fiumicino dall'80% al 60%, con la chiusura dell'area partenze T3. La decisione è stata presa per garantire la sicurezza, considerata l'impossibilità di utilizzare tutte le infrastrutture dello scalo in seguito all'incendio di un mese fa. L'Enac, in una comunicazione inviata ad Adr, spiega che la decisione di ridurre l'operatività risponde ad un "principio precauzionale in ordine al mantenimento di una gestione operativa in sicurezza che potrebbe essere compromessa dalla congestione o sovraffollamento delle aree attualmente utilizzate". Lunedì il cda dell'Ente aveva espresso "preoccupazione per la limitazione imposta dal sequestro preventivo del Molo D" dell'aeroporto di Fiumicino, avvertendo che, senza il completo utilizzo di tutte le infrastrutture aeroportuali "al più presto", l'Enac sarebbe stato costretto ad "ipotizzare un'ulteriore limitazione dell'operatività dello scalo".
Anzaldi (Pd): "Serve apertura straordinaria di altri aeroporti" - "La situazione a Fiumicino è sempre più insostenibile, con il dimezzamento dei voli da stanotte. Il gravissimo ritardo con il quale le istituzioni pubbliche stanno adempiendo alle rilevazioni ufficiali della qualità dell'aria nello scalo causa danni inimmaginabili per l'economia e disagi indegni. Il governo valuti se non sia opportuno aprire in maniera straordinaria ai voli civili gli aeroporti di Grosseto, Pratica di Mare e Latina, per salvare la stagione". Lo afferma il deputato del Partito democratico, Michele Anzaldi.
"Nel disinteresse generale delle istituzioni - spiega Anzaldi - a Fiumicino si sta consumando l'ennesima brutta pagina della burocrazia. Da giorni sono attesi i dati ufficiali sulla situazione dello scalo, a seguito del rogo di inizio maggio. Intanto i passeggeri aumentano e l'Enac è costretta a ridurre l'operatività al 60% per evitare danni alla sicurezza. In un periodo decisivo per il turismo, come quello dell'inizio dell'estate, a Roma assistiamo al paradosso che i turisti vengono mandati via invece di essere accolti. E gli stessi lavoratori aeroportuali vengono lasciati nell'incertezza", conclude.
"Nel disinteresse generale delle istituzioni - spiega Anzaldi - a Fiumicino si sta consumando l'ennesima brutta pagina della burocrazia. Da giorni sono attesi i dati ufficiali sulla situazione dello scalo, a seguito del rogo di inizio maggio. Intanto i passeggeri aumentano e l'Enac è costretta a ridurre l'operatività al 60% per evitare danni alla sicurezza. In un periodo decisivo per il turismo, come quello dell'inizio dell'estate, a Roma assistiamo al paradosso che i turisti vengono mandati via invece di essere accolti. E gli stessi lavoratori aeroportuali vengono lasciati nell'incertezza", conclude.
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