sabato 9 marzo 2013

I medici del Tribunale smentiscono il San Raffaele: Berlusconi non è “impedito”. I difensori rinunciano alle arringhe


MILANO - "Non sussiste un impedimento alla partecipazione" all'udienza di oggi di Silvio Berlusconi, imputato al processo Mediaset. E' questo l'esito della visita fiscale disposta dai giudici della Corte d'appello di Milano, dopo la richiesta di legittimo impedimento per motivi di salute avanzata dal leader del Pdl. Di diverso avviso il primario del San Raffaele, Francesco Bandello: "Ritengo opportuno che Berlusconi rimanga in ospedale almeno fino a domani". Incontrando i giornalisti insieme con il medico personale dell'ex premier, Alberto Zangrillo, Bandello ha precisato di non essere a conoscenza della relazione che "i medici fiscali hanno consegnato al giudice, ma mi sembra di aver capito che sia stato preso atto del fatto che esiste questa malattia e di tutto quanto abbiamo fino ad ora sostenuto".
In merito al fatto che le condizioni generali del presidente ne consentirebbero lo spostamento, il primario di Oftalmologia ha spiegato che "da un punto di vista oculistico io confermo la diagnosi di uveite bilaterale con complicazioni all'occhio sinistro e che il presidente deve essere sottoposto ad un trattamento e a un monitoraggio per verificare l'efficacia della terapia assolutamente rigorosi". Bandello ha precisato di non voler "giudicare altro", in riferimento al giudizio espresso dai colleghi che questa mattina hanno svolto la visita fiscale a Berlusconi. Ma "ragionando come un uomo di strada - ha detto - un soggetto che deve discutere di cose così importanti e che veda in qualche modo alterate le sue condizioni psicofisiche, mi pare che sia un soggetto messo in condizione di non poter svolgere appieno la sua funzione di imputato".
I medici nominati dalla corte d'appello, nell'affermare che non sussiste alcun impedimento alla partecipazione dell'ex premier al processo di oggi, avevano sottolineato che le lamentate problematiche visive del paziente - dolori all'occhio sinistro e fotofobia - tutt'al più possono incidere sull'efficacia psicofisica dell'imputato. I due sanitari, l'oculista Pasquale Troiano e il medico legale Carlo Goi, avevano inviato per fax il loro referto alla cancelleria della seconda corte d'appello, presieduta dal giudice Alessandra Galli. A questo punto il giudice Galli ha stabilito la prosecuzione del processo.
Precedentemente il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini, riferendosi alla decisione di disporre una visita fiscale aveva parlato di provvedimento "al di fuori di ogni logica" e aveva spiegato di non aver alcuna "preoccupazione. Che vadano a fare gli accertamenti. Noi abbiamo una certificazione medica che attesta l'assoluta necessità del ricovero". Il legale ha anche aggiunto: "Non riusciamo a capire tutta questa fretta. Anzi la capiamo benissimo: si vuole arrivare in tempi brevi a una sentenza", anche se, come ha osservato l'avvocato, la prescrizione è nel 2014". I giudici della Corte d'Appello di Milano hanno fretta di andare a sentenza ed "è straordinario" e "sorprendente che non vogliano attendere la decisione della Consulta sul conflitto di attribuzione" e nemmeno "leggere le motivazioni" con cui la Cassazione ha assolto definitivamente Berlusconi per il caso Mediatrade.
In aperta polemica Ghedini ha quindi rinunciato all'arringa, limitandosi a depositare una memoria difensiva, così come l'avvocato Piero Longo. Secondo Ghedini, c'è la volontà dei giudici d'Appello di Milano di arrivare a sentenza entro marzo. La difesa ricorda come la sentenza di primo grado sia stata pronunciata il 26 ottobre 2012 e come la prima udienza in Appello sia stata fissata il 18 gennaio scorso. "Nella mia lunga carriera non ho mai avuto una fissazione così celere neanche nei processi con detenuti o quando incombeva la prescrizione" ha detto il legale in aula, ricordando che oggi "è sabato e siamo in un tribunale deserto".


Nessun commento: