Pawan Gupta e Vinay Sharma, due degli imputati dello stupro, vengono condotti mascherati in tribunale |
NEW DELHI -In un disperato tentativo di sfuggire alla pena possibile di morte, due dei sei imputati nel caso di stupro di gruppo a New Delhi, vittima una studentessa di 23 anni morta a Singapore, hanno detto al tribunale che vogliono diventare testimoni per conto dello Stato, mentre altri due hanno chiesto il patrocinio gratuito. Dopo 14 giorni di custodia cautelare giudiziaria, Pawan Gupta e Vinay Sharma hanno rifiutato il servizio di consulenza e assistenza legale ed hanno espresso la loro volontà di diventare testimoni nel caso. Ram Siungh e il fratello Mukesh hanno chiesto invece il patrocinio per la loro difesa. Esperti legali ritengono che un accusato non può sperare di diventare un testimone soprattutto in un caso di crimine efferato come quello di Delhi, nel tentativo di sfuggire alla pena. Di solito, in un caso in cui gli investigatori hanno difficoltà a raccogliere le prove, si potrebbe chiedere che l'imputato collabori in modo da ottenere prove cruciali e, in cambio, essere condannato a pene più leggere. Ma non sembra questo il caso.
Il quinto imputato arrestato nel caso Akshay Thakur apparirà dinanzi a un giudice domani ed è nella custodia giudiziaria fino al 9 gennaio. Il sesto - un minore - dovrà invece essere ascoltato da un Consiglio di Giustizia Minorile.
Intanto, per contrastare l'ondata di violenze sessuali che ha colpito tutta l'India, il governo di Pondicherry, nel sud del Paese, ha deciso di introdurre, fra varie misure, anche l'uso obbligatorio per le studentesse di un soprabito. Contraria la "All India Democratic Women's Association", secondo cui "è scioccante notare come il governo non si renda conto che l'abbigliamento non ha nulla a che vedere con i reati commessi".
Tra l'altro a A Pondicherry la temperatura media è superiore ai 30 gradi per la maggior parte dell'anno e indossare abbigliamenti pesanti non deve essere gradevole per le studentesse. "Siamo impegnati al massimo a proteggere la sicurezza delle nostre ragazze - si è giustificato il ministro dell'Istruzione, T. Thiagarajan - e per questo abbiamo deciso che esse dovranno portare un soprabito e muoversi in autobus di loro esclusivo uso. Inoltre nelle scuole sarà proibito utilizzare i telefoni cellulari".
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