lunedì 2 luglio 2012

Continua la furia iconoclastica degli integralisti islamici a Timbuctu: assalita antica moschea


La moschea Sidi Ueyia assalita dagli integralisti islamici

TIMBUCTU (Mali) - Gli integralisti islamici hanno distrutto l'entrata della moschea Sidi Yeyia a Timbuctu, nel nord del Mali. "Hanno sradicato la porta sacra che non aprivamo mai", ha raccontato un testimone - Sono arrivati con i picconi, hanno cominciato a gridare 'Allah' e hanno distrutto la porta. Molti piangevano". Nei giorni scorsi gli attacchi degli jihadisti di Ansar Dine avevano preso di mira gli antichi Mausolei dei santi musulmani.
Nel gruppo integralista, il cui principale obiettivo è l'instaurazione della Sharia (la legge islamica) nella maggior parte del Paese, sono confluiti miliziani di varie nazionalità: soprattutto maliani, algerini e nigeriani.
La porta della moschea di Sidi Yeyia era chiusa da decenni perché, secondo alcune credenze locali, la sua apertura avrebbe portato sfortuna. Gli uomini armati di Ansar Dine avrebbero spiegato ad un imam locale di aver distrutto la porta per dimostrare la falsità di questa credenza. Secondo alcuni "il giorno che si fosse aperta questa porta, sarebbe stata la fine del mondo". La porta, situata sul lato sud della moschea di Sidi Yeyia, conduce verso una tomba di santi musulmani e se gli integralisti islamici lo avessero saputo, ha detto un altro testimone, ''avrebbero distrutto tutto''. 
Dopo l'attacco ai mausolei di tre santi locali (Sidi Mahmoud, Sidi el Mokhtar e Alfa Moya) e a numerose tombe, i miliziani islamici si sono accaniti contro i monumenti funerari di altri quattro santi: Cheikh al-Kebir (nel cimitero di Djingareyber, a sud), Sidi Elmety, Mahamane Elmety e Cheick Sidi Amar (nella zona occidentale di Timbuctù).
Gli abitanti della "città dei 333 santi" protettori, venerati nel suo passato e lì sepolti, sono impotenti. Non hanno modo di opporsi alle devastazioni. "Ci hanno detto che se nelle moschee ci sono statue distruggeranno anche le moschee - dice rassegnato un abitante . - Stiamo malissimo ma non possiamo fare nulla: sono pazzi, fanatici, e sono tutti armati". 
Timbuctù, Gao e Kidal, le tre regioni del nord del Mali, sono da tre mesi sotto il controllo degli integralisti islamici jihadisti e di diversi gruppi armati che hanno approfittato della confusione creata nella capitale Bamako, lo scorso 22 marzo, da un colpo di Stato militare.

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