lunedì 4 giugno 2012

La pallamano sotto choc: suicida a 24 anni sotto un treno il play masker Alessio Bisori


Alessio Bisori, 24 anni. Si è suicidato

BOLOGNA - Ha lasciato un biglietto in una stanza d'albergo di Bologna, con le scuse alla famiglia per il gesto che stava per compiere. Poi Alessio Bisori, 24 anni, uno degli atleti di punta della pallamano azzurra, è andato in stazione centrale e si è fatto travolgere da un treno in partenza. Dopo Giulia Albini, pallavolista che lunedì si è buttata da un ponte sul Bosforo a Instanbul, un altro suicidio scuote lo sport italiano.
Alessio era partito da Prato, dove è nato e dove era tornato a vivere, a giocare nell'Ambra di Poggio a Caiano, massima serie. Doveva raggiungere Fasano, vicino Brindisi: qui lo attendeva quella nazionale che gli aveva consegnato 54 volte una maglia da titolare. In programma, dall'8 al 10 a Bari, il torneo di qualificazione agli Europei.
Lui era il centrale, il ruolo di chi parte da dietro, deve tirare da lontano, ma anche trovare soluzioni per valorizzare i compagni: una sorta di 'play-maker'. Alessio sapeva farlo bene, e sapeva segnare tanti gol. Quasi un metro e novanta di forza e agonismo: "non aveva paura di niente", racconta Giuseppe Tedesco, allenatore dello United di Bologna, che lo ha guidato tre anni, lo ha visto crescere fino alla scorsa stagione, arrivando ad una semifinale di coppa europea, prima del ritorno in Toscana.
Alessio ha scelto il capoluogo emiliano per farla finita. "Non riesco più a vivere", il senso in un foglietto trovato in hotel dagli agenti della Polfer. Che la scorsa notte, poco prima dell'una, sono arrivati in stazione. Il 118 non ha potuto far nulla. Il caso ora è sul tavolo del pm Morena Plazzi, ma non sembrano esserci dubbi sulla dinamica. Bisori avrebbe attraversato le rotaie dal terzo binario, poi si sarebbe sdraiato sul primo, l'impatto col treno non gli ha dato scampo.
"Due settimane fa era venuto ad allenarsi con noi, era il solito, solare come sempre. E' inspiegabile, era tutto famiglia e sport", dice l'ex tecnico. Bisori aveva fatto della pallamano, in quel 'dilettantismo professionale' che caratterizza gli sport minori, uno scopo nella vita. Lasciati presto gli studi, si dedicava ad allenamenti, cinque-sei volte alla settimana e alle partite, la famiglia lo appoggiava e lo seguiva ovunque. 

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