Ci sarebbero anche soldi di Matteo Messina Denaro, il boss della mafia
L'ex presidente dello Ior Gotti Tedeschi |
ROMA In un memoriale Gotti Tedeschi, licenziato dalla presidenza dello Ior,, spiega che la guerra contro di lui è iniziata da quando aveva chiesto notizie su alcuni conti bancari intestati non ad alti prelati. Tra i nomi sarebbero presenti politici, funzionari dello Stato e faccendieri e prestanomi legati alla mafia. La procura di Trapani parla addirittura di soldi del latitante Matteo Messina Denaro arrivati allo Ior.
Nel documento, come rivela Il Corriere della Sera, Gotti Tedeschi spiega le difficoltà incontrate nella sua attività e in particolare cita due persone, considerate da lui i nemici: il direttore generale dello Ior Paolo Cipriani e Marco Simeon, direttore di Rai Vaticano e responsabile delle relazioni istituzionali e internazionali di viale Mazzini, ritenuto uomo di fiducia del cardinale Tarcisio Bertone.
Il dossier era stato dato alla sua segretaria alla quale il banchiere ha chiesto di consegnarlo a tre persone nel caso "dovesse succedermi qualcosa". Il memoriale doveva arrivare anche a Benedetto XVI.
Secondo Gotti Tedeschi, nello Ior e nel Vaticano non c'era molta collaborazione nel fornire notizie sui titolari di alcuni depositi bancari. Anzi, il direttore generale Cipriani si sarebbe detto espressamente contrario a tale iniziativa. Silenzio totale anche per i conti correnti non più attivi ma per i quali si potrebbero ricostruire le movimentazioni del passato.
Ad avvelenire il clima , c'era stata anche la richiesta della procura di Trapani, che a maggio aveva inviato una rogatoria alla Santa Sede per chiedere elementi su due conti correnti da don Ninni Treppiedi, ex gestore delle casse della Curia ed ex fedelissimo del vescovo Francesco Miccichè, indagato per una serie di ammanchi. Secondo gli investigatori, ci sarebbe stato un giro di denaro tra il quale anche denaro proveniente da Matteo Messina Denaro.
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