giovedì 19 dicembre 2013

Gli italiani bloccati in Congo con i bimbi da adottare: la situazione si complica

KINSHASA - Rischia di complicarsi ulteriormente la vicenda delle 25 coppie italiane bloccate in Congo perché le autorità locali non concedono i visti ai loro bambini presi in adozione. Il governo di Kinshasa ha ribadito agli ambasciatori di Italia, Stati Uniti, Francia, Belgio, Canada e Regno Unito di voler sospendere per un anno tutte le procedure. I ministri Emma Bonino e Cecile Kyenge hanno assicurato massimo impegno per riportare gli italiani a casa.
Circa il rinnovo dei visti alle coppie italiane che attendono ancora di poter ripartire dalla Repubblica Democratica del Congo con i bambini da loro adottati, il ministro congolese ha affermato che alcuni sono già stati prorogati e per i rimanenti verrà fatta una valutazione caso per caso.
Ciononostante, si sottolinea alla Farnesina, continua il forte impegno del governo italiano e del ministro Kyenge che insieme all'ambasciatore italiano a Kinshasa, continueranno ad esercitare le opportune pressioni sulle autorità di Kinshasa per consentire alle famiglie italiane di tornare al più presto in Italia con i bambini adottati.

Intanto la Bonino ha convocato alla Farnesina l'ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo, Albert Tshiseleka Felha, per esprimergli lo sconcerto del governo sul fatto che accordi verbali di novembre tra le autorità congolesi e la Kyenge sono stati del tutto disattesi e per un caso che resta "fortemente preoccupante".

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