Cristian D'Alessandro al suo arrivo a Napoli |
NAPOLI - Fine dell'odissea per l'attivista italiano di Greenpeace, Cristian D'Alessandro, che è finalmente rientrato a casa dalla Russia. Il rimpatrio è avvenuto dopo l'ultima notifica di amnistia e il rilascio del visto. "Ci siamo, ce l'abbiamo fatta. Sarò per sempre grato ai milioni di persone nel mondo che ci hanno sostenuto in questi mesi", ha detto una volta atterrato all'aeroporto di Napoli.
Dalle sue prime parole, pronunciate all'uscita dallo scalo campano, emerge la voglia di D'Alessandro di continuare le sue battaglie per il bene del pianeta: "Alla Gazprom, alla Shell e a tutte le compagnie che intendono perforare l'Artico in cerca di petrolio possiamo dire che la campagna di Greenpeace non si ferma qui. E non si fermerà fino a quando questo ecosistema così fragile, e così importante per il clima terrestre, non sarà protetto".
D'Alessandro, come i suoi compagni, è rimasto in Russia più di tre mesi. Era stato arrestato il 18 settembre per aver assaltato una piattaforma petrolifera di Gazprom nel mar Artico. A metà novembre la libertà, su cauzione, limitata dall'obbligo di non lasciare il Paese. "E' strano pensare che in qualche modo è stata una grande esperienza: di sicuro ha cambiato le nostre vite", ha detto al suo ritorno a casa.
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