mercoledì 6 marzo 2013

Napoli: il rogo alla Città della Scienza è stato doloso



NAPOLI - Un vertice è in corso in Procura per fare il punto sulle indagini sull'incendio di Città della Scienza. Partecipano il procuratore, Giovanni Colangelo, l'aggiunto Giovanni Melillo, il pm della Dda Michele Del Prete ed investigatori di polizia e carabinieri. Gli inquirenti sono in attesa degli esami sui rilievi affidati alla polizia scientifica, ma sull'ipotesi del dolo non sembrano ormai esserci dubbi in base a una serie di elementi relativi alle modalità e ai tempi estremamente rapidi con cui l'incendio si è propagato.  I vigili del fuoco sono arrivati a Citta' della Scienza sei minuti dopo l'allarme, ma il fronte del fuoco era già esteso per circa cento metri nonostante non ci fosse vento. E' uno degli elementi a sostegno dell'ipotesi dolosa, che si regge al momento proprio sulla velocità con cui si sono propagate le fiamme nonostante il sistema antincendio sia entrato subito in funzione e sul fatto che la centralina elettrica sia risultata integra.
"Lotterò perché la Città della Scienza di Napoli venga ricostruita" dice il cantautore Edoardo Bennato. Bennato, che è cresciuto nell'area di Bagnoli e tuttora ci vive, ha spiegato il suo attaccamento al centro culturale napoletano distrutto da un incendio doloso nella notte tra il 4 e il 5 marzo: "Ho un'unica figlia, di 7 anni - continua l'artista - e da quando era piccolissima l'ho portata alla Città della Scienza, che era una perla, un centro di cultura strutturato benissimo". Da genitore e da intellettuale che ha scelto di restare a Napoli, Bennato sottolinea il valore culturale della Città della Scienza. "Spero che possa continuare - ha detto nell'intervista con Radio3 - perché la ricerca scientifica parte proprio dai ragazzi. Molti di quelli che ci sono andati o che ci andranno, inclusa mia figlia, magari sono gli scienziati del futuro. E non ci scordiamo che sono gli scienziati che 'portano avanti la baracca' della famiglia umana".
"Napoli ce la può fare, il vuoto in quel luogo deve essere colmato, come ha detto Il Presidente della Repubblica" spiega il ministro della Giustizia Paola Severino. Il guardasigilli, oggi a Napoli per incontri con il mondo delle associazioni antiracket e delle imprese, ha deciso di aggiungere un'altra tappa alla sua agenda e di recarsi nel luogo del rogo. "Napoli ce la farà, è il mio messaggio forte, di grande solidarietà e vicinanza ai napoletani che si sentono smarriti ma sanno che dentro di loro possono trovare le forze per farcela. La città ha risorse per farlo e non deve ricorrere solo a quelle pubbliche, perché qui ci sono forze private straordinarie che sanno produrre per se stesse e per il pubblico", conclude.

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