MILANO - I consiglieri comunali di Milano hanno deciso di prendersi almeno un giorno di tempo in più per decidere se procedere o meno con la cittadinanza onoraria al Dalai Lama, che dal 26 al 28 giugno sarà in città per una serie di meditazioni e per incontrare gli studenti delle università lombarde. L'assemblea doveva votare oggi pomeriggio la delibera, firmata da tutti i gruppi, che avrebbe reso milanese il leader del buddhismo tibetano, ma i consiglieri hanno votato solo per un rinvio della decisione. Colpa delle pressioni delle Cina e della Farnesina che hanno indotto il Comune a tenere in considerazione le conseguenze dell'onorificenza, ad esempio una rinuncia da parte di Pechino a partecipare ad Expo 2015. Il Consiglio comunale è convocato ancora domani, ma non è ancora chiaro se si esprimerà sul Dalai Lama. In teoria ci sarebbe tempo anche lunedì, ma è chiaro che dopo il voto di oggi la delibera risulta congelata.
In Consiglio è intervenuto anche il sindaco, Giuliano Pisapia, che ha negato di avere incontrato l'ambasciatore cinese né rappresentanti del ministero degli Esteri. L'unico faccia a faccia, ha raccontato, è stato quello informale a Palazzo Reale con la console cinese durante la cena organizzata venerdì scorso dalla Fondazione Italia-Cina. In quell'occasione la rappresentante di Pechino ha detto che la cittadinanza onoraria sarebbe stata interpretata come un gesto di "inimicizia", mentre Pisapia ha ribattuto che l'iniziativa vuole essere un riconoscimento a una personalità che si è distinta per la sua azione a favore della pace e del dialogo interreligioso nel mondo.
Nessun commento:
Posta un commento