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Mirco Sacher |
UDINE - Le due ragazzine di Udine che si sono costituite a Pordenone, accusandosi di aver ucciso il 61enne Mirco Sacher per sfuggire a uno stupro, sono ancora in stato di fermo in una struttura protetta per i minori a Trieste. Al momento la Procura dei minori non ha però chiesto alcuna misura nei loro confronti: si attende la fissazione dell'udienza di convalida del fermo disposto dai carabinieri di Pordenone.
"La vicenda - si limita ad affermare l'avvocato Dario Miani, nominato difensore d'ufficio di una delle due minorenni - è delicata. C'è un riserbo assoluto. Si tratta di due ragazzine, poco più che bambine: non possiamo dire nulla".
Le adolescenti hanno intanto risposto alle domande dei magistrati, anche se tanti sarebbero ancora gli elementi oscuri della vicenda. "Ritengo che ci siano ancora molti punti da chiarire - conferma l'avvocato Miani -. Tutto è ancora in fase embrionale, aspettiamo gli esiti dell'autopsia". Poi, una volta sentiti anche i genitori delle due indagate, le difese decideranno se svolgere indagini difensive o no.
Secondo la primissima ricostruzione, sabato una delle due quindicenni - abitano entrambe in un quartiere periferico di Udine nord - ha dormito a casa dell’altra. Il giorno dopo, domenica, le adolescenti hanno incontrato Sacher (il quale, secondo quanto si è potuto accertare, è amico della famiglia di una delle due ragazze) e trascorso alcune ore con lui. Dapprima a Remanzacco, dove hanno fatto colazione e poi a casa dell’uomo, dove hanno anche mangiato una pastasciutta, (come ha detto una delle ragazze, mentre secondo l’altra non hanno mangiato nulla). Successivamente, i tre sono saliti in auto. Le adolescenti hanno chiesto di essere accompagnate verso il centro cittadino, visto che già in altre occasioni l’uomo aveva dato loro un passaggio.
Secondo quanto le ragazze hanno riferito, Sacher ha però improvvisamente cambiato direzione, per condurle in una zona campestre. In via Buttrio, appunto. E qui è successo qualcosa che gli investigatori ancora non sanno.
I tre si sono messi a litigare per motivi che non sono stati ancora chiariti. Le due amiche hanno detto di aver reagito a molestie di tipo sessuale e di averlo soffocato insieme «per legittima difesa». Una delle ragazze ha detto di essere stata spinta dall’uomo contro un palo. Ci sarebbe stata, dunque, una colluttazione come dimostrerebbe il fatto che una delle ragazze ha delle lievi ferite e anche Sacher aveva un graffio sulla guancia sinistra.
Stupore e dispiacere nelle parole di chi conosceva Mirco Sacher. Chi lo vedeva in tabaccheria oppure al bar non crede che fosse uno stupratore, Sacher è infatti descritto, anche dai vicini di casa, come un uomo silenzioso e riservato. Il ritratto di Mirco Sacher tratteggiato dalla gente del quartiere dove viveva è quello di un uomo comune, magari un po' silenzioso. «Sacher non aveva giri strani né di donne né di uomini», ha detto una vicina che lo incrociava quasi quotidianamente nel cortile della palazzina dove abitava, alla periferia di Udine. «Era molto silenzioso - ha aggiunto - salutava di rado».