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mercoledì 12 giugno 2013

Udine: omicidio Sacher, il pensionato ucciso per soffocamento

UDINE - Il luogo dell'omicidio
UDINE - Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni che sarebbe stato ucciso il 7 aprile scorso dalle due quindicenni con cui si accompagnava, e' morto per soffocamento.

La conferma ufficiale arriva dalla perizia medico-legale che il consulente Carlo Moreschi ha depositato in Procura dei minori a Trieste. “La relazione - ha detto il procuratore capo, Dario Grohmann, dopo una prima veloce analisi del documento - conferma la presenza di tre micro-fratture alla trachea e di fratture alle costole. Sicuramente si è trattato di una morte violenta, per mano altrui. Si presume delle due quindicenni. Nelle pagine della relazione anche l'esito degli esami tossicologici, con valori molto bassi. A questo punto, l’inchiesta si avvia verso la chiusura. A quanto appreso, l’esito della perizia rafforzerebbe l’ipotesi dell’omicidio volontario, già contestata alle due quindicenni in alternativa a quello preterintenzionale.

martedì 9 aprile 2013

Udine: le due quindicenni ancora in stato di fermo. Gli elementi oscuri della vicenda

Mirco Sacher

UDINE -  Le due ragazzine di Udine che si sono costituite a Pordenone, accusandosi di aver ucciso il 61enne Mirco Sacher per sfuggire a uno stupro, sono ancora in stato di fermo in una struttura protetta per i minori a Trieste. Al momento la Procura dei minori non ha però chiesto alcuna misura nei loro confronti: si attende la fissazione dell'udienza di convalida del fermo disposto dai carabinieri di Pordenone.
"La vicenda - si limita ad affermare l'avvocato Dario Miani, nominato difensore d'ufficio di una delle due minorenni - è delicata. C'è un riserbo assoluto. Si tratta di due ragazzine, poco più che bambine: non possiamo dire nulla".
Le adolescenti hanno intanto risposto alle domande dei magistrati, anche se tanti sarebbero ancora gli elementi oscuri della vicenda. "Ritengo che ci siano ancora molti punti da chiarire - conferma l'avvocato Miani -. Tutto è ancora in fase embrionale, aspettiamo gli esiti dell'autopsia". Poi, una volta sentiti anche i genitori delle due indagate, le difese decideranno se svolgere indagini difensive o no.
Secondo la primissima ricostruzione, sabato una delle due quindicenni - abitano entrambe in un quartiere periferico di Udine nord - ha dormito a casa dell’altra. Il giorno dopo, domenica, le adolescenti hanno incontrato Sacher (il quale, secondo quanto si è potuto accertare, è amico della famiglia di una delle due ragazze) e trascorso alcune ore con lui. Dapprima a Remanzacco, dove hanno fatto colazione e poi a casa dell’uomo, dove hanno anche mangiato una pastasciutta, (come ha detto una delle ragazze, mentre secondo l’altra non hanno mangiato nulla). Successivamente, i tre sono saliti in auto. Le adolescenti hanno chiesto di essere accompagnate verso il centro cittadino, visto che già in altre occasioni l’uomo aveva dato loro un passaggio.
Secondo quanto le ragazze hanno riferito, Sacher ha però improvvisamente cambiato direzione, per condurle in una zona campestre. In via Buttrio, appunto. E qui è successo qualcosa che gli investigatori ancora non sanno.
I tre si sono messi a litigare per motivi che non sono stati ancora chiariti. Le due amiche hanno detto di aver reagito a molestie di tipo sessuale e di averlo soffocato insieme «per legittima difesa». Una delle ragazze ha detto di essere stata spinta dall’uomo contro un palo. Ci sarebbe stata, dunque, una colluttazione come dimostrerebbe il fatto che una delle ragazze ha delle lievi ferite e anche Sacher aveva un graffio sulla guancia sinistra.
Stupore e dispiacere nelle parole di chi conosceva Mirco Sacher. Chi lo vedeva in tabaccheria oppure al bar non crede che fosse uno stupratore, Sacher è infatti descritto, anche dai vicini di casa, come un uomo silenzioso e riservato. Il ritratto di Mirco Sacher tratteggiato dalla gente del quartiere dove viveva è quello di un uomo comune, magari un po' silenzioso. «Sacher non aveva giri strani né di donne né di uomini», ha detto una vicina che lo incrociava quasi quotidianamente nel cortile della palazzina dove abitava, alla periferia di Udine. «Era molto silenzioso - ha aggiunto - salutava di rado».

lunedì 8 aprile 2013

Udine, le due ragazzine raccontano: abbiamo strangolato l’aggressore. Ma restano molti dubbi

UDINE - La polizia compie rilievi sul corpo dell'uomo che sarebbe stato ucciso dalle due quindicenni

UDINE - "L'abbiamo strangolato", hanno detto le due ragazzine di 15 anni che si sono presentate ai carabinieri accusandosi dell’uccisione di un sessantenne, amico di famiglia,  spiegando di aver reagito così a un tentativo di violenza sessuale. Le ragazze si sarebbero allontanate poi a bordo dell'automobile dell'uomo, che avrebbero abbandonata per andare a costituirsi. Secondo il loro racconto, le due giovani avevano contattato l'uomo, Mirco Sacher,  66 anni, celibe, residente a Udine in via Strassoldo, ex dipendente delle Ferrovie dello Stato, per chiedergli un passaggio per andare in centro città; a un certo momento pero' ci sarebbe stato il tentativo di violenza da cui la loro reazione culminata con l'omicidio per strangolamento. Poi, le due ragazze, spaventate, si sarebbero allontanate a bordo dell'auto della vittima, una Fiat Punto bianca, guidando in autostrada fino a una stazione di servizio nei pressi di Padova, dove si sarebbero fatte venire a prendere da alcuni amici di Pordenone. Gli inquirenti stanno cercando di capire dalla telecamere dell'autostrada se al volante ci fosse una delle due o, se per caso, non fossero assieme ad altre persone maggiorenni. Ma per gli investigatori la ricostruzione dei fatti ha bisogno di molti altri accertamenti. A cominciare dal fatto che sul corpo dell'uomo non sono stati trovati al momento segni di violenza. La morte per Mirco Sacher, trovato con i pantaloni abbassati e con addosso solo la camicia, potrebbe anche essere stata non provocata: o cioè per una improvvisa caduta o anche per un arresto cardiocircolatorio.
Il procuratore Capo di Udine, Antonio Biancardi, ha annunciato che sulla morte di Mirco Sacher verrà aperto un fascicolo a carico di ignoti e non ha escluso la presenza di altre persone. "Bisogna valutare ancora tutti gli elementi della vicenda. Nulla esclude che vi siano coinvolgimenti di maggiorenni, quindi prima di spogliarci degli atti faremo ulteriori accertamenti". Biancardi ha aggiunto: "Non credo nella morte naturale, ma di fronte a un'aggressione può' essere che abbia accusato un malore", ha aggiunto il magistrato, spiegando che le ragazze, nelle loro spontanee dichiarazioni, hanno parlato di "legittima difesa".