PALERMO, 16 luglio - C'è anche Cosa nostra sullo sfondo dell'indagine della Procura di Palermo che ha portato alla scoperta di un'organizzazione criminale che faceva ottenere pensioni a falsi invalidi. Tra le persone coinvolte anche Giovanni Tantillo, legato ad ambienti mafiosi del clan palermitano di Borgo Vecchio. Gli inquirenti, inoltre, stanno cercando di chiarire a che titolo alcuni componenti della banda versassero denaro regolarmente alla famiglia Tantillo.
Sono 17 le misure cautelari emesse dall’ufficio Gip del Tribunale di Palermo, nei confronti di appartenenti ad un’associazione in grado di far ottenere pensioni d’invalidità a persone non in possesso dei requisiti di legge, talvolta accompagnate presso le commissioni mediche da false badanti a loro volta già indebitamente riconosciute invalide. Si tratta della conclusione di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo che ha consentito di accertare truffe ai danni dell’Inps per 1 milione e 500 mila euro.
Sono tre i finiti in carcere nell'operazione dei falsi invalidi dei carabinieri. Sono Giuseppe Cinà, 61 anni, Nicola Cipolla, 63 anni, Giovanni Tantillo, 41 anni. Ai domiciliari sono finiti Alina Nicoleta Carmaz, 31 anni, Silvana Giordano, 51 anni, Paola Pipitone, 31 anni. Hanno l'obbligo di presentarsi alla pg Vito Salvatore Abbate 50 anni, Antonina Buonafortuna, 63 anni, Maria Citarrella, 57 anni, Salvatore Di Nuovo, 32 anni, Loreta Giammona, 57 anni, Maddalena Marano, 49 anni, Paolo Meli, 55 anni, Giuseppe Mignosi, 40 anni, Giovanna Naccari, 68 anni, Pietro Sanfilippo, 61 anni, Deborah Serpa, 36 anni, Andrea Tantillo, 43 anni.
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