MILANO, 23 luglio - I giudici della Corte di assise di appello di Milano hanno condannato ieri notte all'ergastolo, accogliendo la richiesta dell'accusa, Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per la strage di piazza della Loggia a Brescia. Per l'ex ispettore veneto di Ordine Nuovo e l'ex fonte Tritone dei servizi segreti la difesa aveva chiesto invece l'assoluzione per non aver commesso il fatto. Nella strage, 41 anni fa, morirono otto persone.
La sentenza impone una "profondissima riflessione su quegli anni dal '69 al '74", ha detto il presidente dell'Associazione Familiari vittime di piazza della Loggia, Manlio Milani. Carlo Maria Maggi, indicato come il mandante dell'eccidio nel corso di una manifestazione antifascista, il 28 maggio del '74, e Tramonte si erano visti annullare la loro assoluzione dalla Cassazione. Da qui un nuovo processo d'appello a Milano in quanto a Brescia non esiste una seconda Corte d'assise d'appello.
"Premio per l'impegno dei pm" - "L'esito è il premio per un impegno, quello della Procura di Brescia, che non è mai venuto meno in tanti anni. Se la Procura di Milano avesse fatto altrettanto, credo che sarebbe stato possibile andare anche per piazza Fontana al di là di quella responsabilità storica che comunque le sentenze hanno accertato in modo indiscutibile nei confronti delle stesse cellule di Ordine Nuovo al centro del processo per Piazza della Loggia". Lo ha spiegato il giudice di Milano Guido Salvini, autore delle inchieste sulle trame nere.
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