La caserma di MIgnano Monte Lungo e il maresciallo Simone |
CASERTA - E' stato un omicidio-suicidio quello nella caserma dei carabinieri di Mignano Monte Lungo, nell'Alto Casertano, dove il maresciallo Angelo Simone, comandante della stazione, al culmine di una lite con il suo vice, Tommaso Nella, lo ha ucciso sparandogli. Poi ha rivolto l'arma verso di se e si è tolto la vita.
All'origine della sparatoria ci sarebbero stati dissidi per questioni di servizio tra il comandante della stazione ed il vice. Lo ha detto ai giornalisti il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta Crescenzio Nardone. Nella caserma era presente anche un altro militare, accorso dopo avere udito gli spari, il quale si è trovato davanti i due colleghi morti.
All'origine della sparatoria ci sarebbero stati dissidi per questioni di servizio tra il comandante della stazione ed il vice. Lo ha detto ai giornalisti il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta Crescenzio Nardone. Nella caserma era presente anche un altro militare, accorso dopo avere udito gli spari, il quale si è trovato davanti i due colleghi morti.
«Un gesto folle che non ha alcuna giustificazione»: così il colonnello Crescenzio Nardone, comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, torna sulla sparatoria. «Il comandante di stazione - ricostruisce Nardone - era preoccupato riguardo a delle verifiche su un presunto ammanco di lievissima entità nella contabilità carburanti su cui erano in corso accertamenti amministrativi da parte dell'Arma e dei quali accertamenti era stata informata anche l'autorità giudiziaria militare». «Il vice comandante di stazione - prosegue Nardone - per primo ha segnalato delle presunte irregolarità nella tenuta di documenti amministrativi e quindi, verosimilmente, all'origine di questo gesto folle ci deve essere stato un malinteso senso della dignità» da parte del comandante di stazione. «I primi accertamenti effettuati, comunque - precisa il colonnello - avevano già escluso responsabilità rispetto all'episodio dell'ammanco da parte dello stesso comandante di stazione». Quest'ultimo, è stato stabilito, ha sparato due colpi con la pistola d'ordinanza: «un solo colpo ha ucciso il suo vice e un altro con cui si è suicidato».
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