SYDNEY - Temporanea vittoria degli attivisti del gruppo ecologista radicale Sea Shepherd che ogni estate australe ostacolano con vari mezzi la flotta baleniera giapponese, dopo che Tokyo ha sospeso temporaneamente la stagione di caccia “scientifica” dei grandi cetacei nei mari antartici. L'Istituto giapponese della ricerca sui cetacei ha annunciato di aver interrotto per ora il lavoro perchè a causa dell'eccessiva vicinanza delle navi di protesta è troppo difficile il rifornimento di carburante.
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giovedì 21 febbraio 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
Le baleniere giapponesi in Antartico speronano quelle di Sea Shepherd e tirano granate
Le navi della Sea Shepherd in formazione nell'Oceano Pacifico Meridionale |
SYDNEY – Gli attivisti del gruppo ecologista radicale Sea Shepherd denunciano che due delle quattro navi della loro flotta di protesta sono state speronate in acque territoriali australiane da una nave della flotta baleniera giapponese, intenta come ogni estate australe alla caccia 'a fini scientifici' dei grandi cetacei nell' Oceano Meridionale. Il fondatore del gruppo e comandante della flotta di protesta, Paul Watson, riferisce sulla sua pagina di Facebook che la 'nave-mattatoio' Nisshin Maru si è scontrata deliberatamente con le navi Steve Irwin e Bob Barker ordinando loro di lasciare l' area, aggiungendo che la nave della guardia costiera giapponese che scorta la flotta lancia granate a concussione contro gli attivisti. Le due navi continuano a mantenere la loro posizione, ma la Bob Barker sta imbarcando acqua nella sala motori, aggiunge. Il portavoce di Sea Shepherd Jeff Hansen ha detto alla radio nazionale australiana Abc che la Steve Irwin è stata colpita alla poppa e allo scafo destro. "Siamo sotto attacco con granate a concussione lanciate da guardie costiere armate contro il nostro equipaggio. Siamo molto preoccupati per la loro incolumita’... Le baleniere si trovano nettamente dentro la zona economica esclusiva dell' Australia, che è designata come santuario nazionale delle balene", ha aggiunto. Non si hanno finora notizia di feriti.
lunedì 3 settembre 2012
Quattro miliardi di tonnellate di metano imprigionate sotto l’Antartide. Rischio climatico
LONDRA - Un vasto bacino di metano - uno dei gas che più contribuisce al riscaldamento globale - potrebbe trovarsi sotto i ghiacciai dell'Antartide, e potrebbe essere rilasciato nell'atmosfera se un parte sufficientemente consistente della copertura dovesse sciogliersi. E' quanto risulta da uno studio della statunitense università della California Santa Barbara, secondo il quale il metano risale ad almeno 35 milioni di anni fa, quanto il clima antartico era molto più caldo e il continente era popolato da numerose specie. Come riporta il quotidiano britannico The Independent, la stima parla di 21 miliardi di tonnellate di carbonio contenuta nei sedimenti antartici - una quantità dieci volte superiore a quella dell'Artico - di cui quattro miliardi di tonnellate sarebbero sotto forma di metano: una quantità tale che se rilasciata nell'atmosfera potrebbe avere un impatto significativo sull'evoluzione climatica.
venerdì 9 marzo 2012
Evviva! La flotta baleniera giapponese si ritira dall'Antartico (pressata dalle navi di Sea Sheperd)
Una delle navi di Sea Shepherd |
Una nave di Sea Shepherd all'attacco di una baleniera |
SYDNEY - La flotta baleniera giapponese ha dovuto mettere fine in anticipo, per il secondo anno consecutivo, alla caccia estiva alle balene nell'Oceano Antartico, dopo che la nave-mattatoio Nisshin Maru è stata ostacolata dalle navi di protesta del gruppo ambientalista radicale Sea Shepherd. Paul Watson, comandante dell'ammiraglia ambientalista, la Steve Irwin, ha detto: "Siamo riusciti a inseguire la flotta giapponese per oltre 17.000 km, dando loro poco tempo per uccidere balene".
Il Giappone ha concluso la sua stagione di caccia con meno di un terzo del suo target annuale, ha detto Agenzia della pesca del paese. Le navi baleniere tornano verso casa dall'Oceano Antartico questa settimana con 266 balenottere minori e una balenottera comune, prevista quando è iniziata la caccia nel mese di dicembre 2011.
lunedì 9 maggio 2011
Caccia alle balene in Antartico: l’Australia si appella alla Corte internazionale di giustizia. “Il Giappone deve fermarsi”
SYDNEY - L ‘Australia ha presentato oggi una comunicazione scritta alla Corte internazionale di giustizia per sostenere che le attività di caccia alla balena del Giappone hanno violato gli obblighi internazionali.
Secondo il procuratore generale Robert McClelland, la mossa è il primo passo in Australia per tentare di porre fine al programma di caccia alla balena del Giappone nell'Oceano Antartico.
"Nonostante che l’ Australia abbia invitato a più riprese il Giappone a cessare le sue attività illegali di caccia alle balene, le autorità di quel Paese hanno rifiutato di farlo", ha detto McClelland i.
"Il governo non è d'accordo con la decisione del Giappone di continuare la caccia alle balene: e questo ricorso è il modo corretto di risolvere le differenze giuridiche tra amici".
A suo parere, l’Australia sostiene che il Giappone è in violazione del divieto generale nell'ambito della Convenzione sulla caccia commerciale alle balene, così come il divieto di caccia commerciale alle balene nel Santuario dell'Oceano meridionale.
"Il governo ritiene che la caccia alle balene praticata in Giappone è commerciale, non scientifico e non rientra quindi nelle eccezioni che consentono le uccisioni degli animali", ha detto McClelland.
Giappone deve presentare la sua contro-memoriale alla Corte Internazionale di Giustizia il 9 marzo del prossimo anno.
E le balene aspetteranno...(se sfuggiranno alla caccia “scientifica”).
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