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domenica 8 luglio 2012

Focolaio di colera a Cuba: una donna colpita anche a L’Avana


In rosso la provincia di Granma, dove c'è il focolaio di colera

L’AVANA - La BBC ha appreso che un paziente è stato diagnosticato con il colera nella capitale cubana, L'Avana, il giorno dopo che tre persone erano morte nel sud-est della città di Manzanillo. Più di 50 persone risultano infettate e circa 1.000 hanno ricevuto cure mediche. Le autorità dicono che il focolaio è sotto controllo, ma quattro ospedali sono pronti a isolare i pazienti. Pare  che le persone si siano ammalate dopo aver bevuto acqua da pozzi contaminati.
La maggior parte dei casi si sono verificati del sud-est della provincia di Granma, nota per la produzione di caffè, a oltre 750 chilometri da L'Avana. Non si sa esattamente quale sia l’origine di questa per ora minima epidemia. C’è da dire che centinaia di medici  provenienti da quella zona, tra cui infermieri, hanno lavorato e continuano a lavorare con i pazienti in Haiti, dove sono state infettate decine di migliaia di persone, dopo il devastante terremoto nel 2010.
 Per più di un settimana a L'Avana i medici hanno fatto il giro dei loro pazienti, controllando eventuali sintomi di colera, dando la priorità a infermi, anziani e donne incinte. Ora i test su una donna di 60 anni, ricoverato in ospedale mercoledì, hanno confermato che ha il colera. Essendo stata la diagnosCuba i  precoce, la paziente  è in una condizione stabile.
I funzionari della sanità hanno detto che Cuva ha "tutte le risorse necessarie per fornire un'adeguata attenzione ai pazienti" e che sono state prese una serie di misure, tra cui il prelievo di campioni di acqua e l'aggiunta di cloro per purificarla, per combattere l'epidemia.
Il colera è un'infezione batterica che può causare diarrea grave e disidratazione. Il ministero della Salute ha detto l'ultima epidemia di colera  sull'isola era avvenuta dopo la rivoluzione del 1959.


mercoledì 9 novembre 2011

Gli infettati da colera ad Haiti chiedono i danni alle Nazioni Unite



PORT AU PRINCE (Haiti) - Più di 5.000 haitiani vittime del colera hanno presentato una petizione con le Nazioni Unite, chiedendo milioni di dollari di risarcimento per la loro sofferenza causate dalla epidemia di colera  ampiamente attribuito ai peacekeeper nepalesi.
L'epidemia, che ha ucciso 6.700 persone e ne ha infettato 485.000, era legato alla presenza dei soldat del Nepal, secondo un rapporto pubblicato da un un panel di esperti.
Il ceppo di colera non ha avuto origine ad Haiti, dice il rapporto, ma era "molto simile" a quelli in circolazione in Asia meridionale.
Le vittime hanno depositato le loro richieste presso l'unità reclami della Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite e presso le Nazioni Unite a New York, ha detto uno dei loro avvocati, Brian Concannon del Boston Institute per la Giustizia e la Democrazia ad Haiti.
Concannon ha detto che gli haitiani infettati chiedono 50 mila dollari ciascuno, gli eredi dei deceduti rivendicano 100.000 dollari.
Le vittime vogliono il riconoscimento che le Nazioni Unite sono responsabili per l'epidemia dopo che  la materia fecale da un campo delle Nazioni Unite in cui si basavano i nepalesi è stata impropriamente scaricate nel fiume Artibonite dopo il terremoto del gennaio 2010.

mercoledì 27 luglio 2011

A Kinshasa è arrivato il colera

Il mercato di Kinshasa: qui si annida il colera
KINSHASA - A Kinshasa è di nuovo arrivato il colera. A denunciare la comparsa della malattia nella capitale della Repubblica Democratica del Congo è l'Ong Cesvi. Il colera è arrivato dal nord attraverso le bananiere che lungo il fiume trasportano le banane ed altri prodotti agricoli al grande mercato di Kinshasa. Ci sono già 100 ricoverati in due centri sanitari e i contagiati aumentano al ritmo di tre al giorno. In tutto il Paese i malati sono circa 4 mila, 269 i decessi.